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Mister D’Aversa vuole ripartire dalle certezze. Classifica corta, tre punti in palio che pesano

Sono pochissimi i ballottaggi per gli 11 titolari: Maleh favorito su Henderson, Cacace verso la panchina. Fazzini: dilemma irrisolto

Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli, avrà pochi dubbi di formazione visti i tanti assenti per infortunio: non recuperano infatti né Solbakken, né Zurkowski

Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli, avrà pochi dubbi di formazione visti i tanti assenti per infortunio: non recuperano infatti né Solbakken, né Zurkowski

di Simone Cioni EMPOLI La classifica molto corta, l’Empoli è dodicesimo ma di fatto con soli tre punti di vantaggio sulla terzultima, rende ancor più importanti gli scontri diretti come quello che attende sabato gli azzurri. Alle 15 al Castellani arriverà infatti quel Lecce che, finisse oggi il campionato, dovrebbe disputare lo spareggio con il Cagliari per salvarsi, distante appunto solo tre lunghezze dalla squadra di D’Aversa. Un match molto delicato, quindi, in cui sarà fondamentale non perdere, per non vedersi risucchiare per la prima volta in stagione nelle posizioni pericolose della graduatoria, mentre vincerlo significherebbe tanto sotto tutti gli aspetti. In primis, in classifica allontanerebbe i salentini a meno sei punti e permetterebbe agli azzurri di tornare alla vittoria dopo oltre un mese (l’ultimo successo è il 4-1 di Verona lo scorso 8 dicembre).

E per farlo, D’Aversa si dovrà affidare ancora una volta ai soliti uomini. Dall’infermeria, infatti, a parte i vari Sazonov, Haas e Pellegri non uscirà nessuno neanche tra Solbakken, Ebuehi e Zurkowski. L’attaccante norvegese sta seguendo il proprio lavoro di recupero dopo l’operazione alla spalla lussata dello scorso 19 dicembre, ma i tempi di rientro dovranno essere valutati strada facendo, mentre per Ebuehi ci sarà da aspettare almeno fino a fine mese. Zurkowski questa settimana è tornato a lavorare parzialmente con il gruppo, ma questo non deve comunque ingannare perché fa parte della normale tabella di marcia del suo recupero dopo l’operazione alla caviglia. Insomma, tradotto, per poterlo avere realmente a disposizione bisognerà aspettare ancora qualche settimana (qualora dovesse essere convocato sabato, ipotesi comunque remota, sarebbe infatti più per far tornare il ragazzo a respirare l’aria di una partita ufficiale).

Diverso il discorso per Fazzini, che continua ad allenarsi a parte. La situazione che lo riguarda legata al mercato per ora non si sblocca, ma non è detto che ciò non possa accadere prima della sfida di sabato. In ogni modo ad ora Fazzini fa ancora parte a tutti gli effetti del gruppo di D’Aversa, che su una sua presenza o meno contro il Lecce deciderà probabilmente all’ultimo momento, valutando anche lo stato d’animo del ragazzo, così come è successo per la trasferta di Venezia. Di conseguenza non ci sono da attendersi grosse novità di formazione, che dovrebbe ricalcare quella partita sabato scorso dal primo minuto al Penzo. Alla fine, infatti, la sensazione è che Maleh possa essere nuovamente preferito ad Henderson per affiancare in mediana capitan Grassi e liberare il raggio di azione di Anjorin, che con le sue doti fisiche e tecniche ha dimostrato di essere un elemento in grado di ribaltare rapidamente il fronte del gioco. Sugli esterni ci può stare un ballottaggio a sinistra tra Pezzella e Cacace, ma il primo ha completamente recuperato dal leggero affaticamento muscolare accusato nel finale di gara a Venezia ed è in vantaggio per coprire la corsia mancina. Davanti, manco a dirlo, spazio alla coppia di golden-boy formata da Esposito e Colombo, dalla cui intesa e vena realizzativa dipende molto delle sorti azzurre in questo momento. Visto infatti l’infortunio di Pellegri, oltre a quello di Solbakken (per la verità finora mai decisivo) e la vicinissima partenza di Ekong, il peso dell’attacco azzurro è tutto sulle spalle dei due 22enni, che stanno comunque rispondendo alla grande a suon di prestazioni di spessore.

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