Nell’ultimo anno e mezzo ha giocato 49 volte, di cui 32 da titolare, con la Vis Pesaro in Lega Pro ma nel suo curriculum vanta pure 117 gare in A con Torino, Napoli ed Empoli. È Mirko Valdifiori che proprio in azzurro ha trascorso 7 stagioni con 255 presenze, 4 reti e 27 assist. Centrocampista elegante dalla spiccata visione di gioco, è stato uno dei grandi protagonisti della promozione del 2014 con Sarri in panchina. "Ricordo ancora benissimo il triplice fischio contro il Pescara quando realizzai di essere arrivato in A, il sogno di ogni bambino che ama il calcio – racconta Valdifiori –. Empoli è stata una tappa fondamentale della mia carriera, dove sono diventato uomo".
Valdifiori, qual è il segreto dell’Empoli?
"Prima di tutto un presidente che capisce di calcio, che sa scegliere sempre direttori sportivi, allenatori e giocatori giusti e poi il fatto che a un giovane è concesso anche sbagliare senza avere meno fiducia e positività intorno a lui".
Stupito di questo avvio super?
"Sicuramente, insieme all’Udinese, è la sorpresa della prima parte di stagione e forse questa pausa non ci voleva, sarebbe stato meglio poter cavalcare ancora l’entusiasmo".
Dieci punti in 7 gare con una squadra molto giovane, chi l’ha sorpresa di più?
"Esposito e Colombo hanno avuto un grande impatto, ma tutta la squadra sta girando al massimo. E questo non è scontato quando cambi allenatore, è stato bravo D’Aversa a trasmettere alla squadra le sue idee".
Grassi è il giocatore che le somiglia di più in questa rosa?
"Alberto lo conosco bene, abbiamo giocato insieme a Napoli, e oltre ad essere un grande giocatore è anche un bravissimo ragazzo, che probabilmente senza infortuni avrebbe potuto fare anche un’altra carriera, da Nazionale. Ora è nell’ambiente giusto, è diventato anche capitano e sta trovando la continuità che finora gli è mancata".
Da Empoli andò a Napoli, che esperienza è stata?
"Sicuramente positiva anche se sono rimasto per poco più di una stagione, ho potuto disputare l’Europa League e poi giocare al San Paolo mette i brividi. Ma del resto porto un grande ricordo di tutte le squadre in cui ho giocato".
E domenica prossima ci sarà proprio Empoli-Napoli...
"Sarà una partita molto tosta per l’Empoli, il Napoli ha ritrovato entusiasmo e ha un grande stato mentale e fisico, con Conte che è stato bravo a riportare empatia tra i giocatori. L’Empoli, oltre a dover dare il centouno per cento, come in tutte le gare in cui una squadra che si deve salvare affronta una big dovrà sperare anche in una giornata storta di qualche campione del Napoli. Se entrambe giocano al top è chiaro che la differente qualità emerge".
Farà il tifo per una delle due? "No no, guarderò molto volentieri la partita ma come detto sono molto legato a entrambe le piazze, non riesco a tifare l’una o per l’altra".
A 38 anni da svincolato aspetta una chiamata?
"Qualche buona offerta l’ho ricevuta, ma in questo momento per me è importante rimanere vicino alla mia famiglia. Dovessi quindi trovare un’opportunità non lontano da casa com’è stata la Vis Pesaro potrei anche giocare fino a 40 anni, altrimenti scoprirò cosa sono portato a fare (sorride, ndr)".
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