MAURIZIO COSTANZO
Firenze

17 luglio, la Giornata delle Emoji: conoscete i messaggi ‘nascosti’ dietro le emoticon?

Occhio a mandare faccine, oggetti e ingredienti. Ecco la guida agli ultimi arrivati, ai simboli ‘travisati’ e ai significati che non ti aspetti esplorati dagli esperti di Babbel

Emoticon (foto da Ansa)

Emoticon (foto da Ansa)

Firenze, 17 luglio 2024 - Le emoji sono ormai parte integrante della nostra comunicazione quotidiana, utilizzate per esprimere emozioni e idee. Queste icone digitali colmano il divario tra la comunicazione testuale e quella faccia a faccia. Tuttavia, la comprensione delle emoji varia notevolmente in base a fattori come genere, cultura ed età. Questo è uno dei risultati emersi da uno studio recente condotto dall'Università di Nottingham, che ha esplorato come diversi gruppi demografici interpretano in modo differente 24 emoji che rappresentano sei emozioni di base: felicità, disgusto, paura, tristezza, sorpresa e rabbia.

In occasione del World Emoji Day che si celebra il 17 luglio, Babbel, l'ecosistema leader nell’apprendimento delle lingue, presenta una guida per fornire un supporto prezioso nell'usare e interpretare correttamente le emoji nelle conversazioni di tutti i giorni, per aiutare le persone a creare nuovi legami e a sperimentare il potere trasformativo del linguaggio online.

Ogni aggiornamento dei dispositivi porta infatti con sé una nuova selezione di emoji e anche le aggiunte del 2024 riflettono cambiamenti significativi e nuove tendenze nella rappresentazione digitale delle emozioni e delle identità. Gli ingredienti: gli ultimi arrivati e i simboli “travisati”. La varietà gastronomica delle emoji riflette l’impatto che il cibo esercita nelle conversazioni online; tra le “new entry” del 2024 si segnalano il “fungo porcino” e la “fetta di lime” che offrono nuovi modi divertenti per arricchire le proprie chat “culinarie”. Inoltre, il cibo può diventare una metafora per veicolare messaggi politici evitando di essere censurati, il cosiddetto “algospeak”: l'anguria, per esempio, è diventata un simbolo di solidarietà

La classica emoji che “piange dal ridere” è l’opzione più standard per esprimere il proprio divertimento, poco utilizzata dalle generazioni più giovani che preferiscono utilizzare modi grafici alternativi per rendere l’idea di “risata”. Alcuni di questi sono diventati casi esemplari di messaggi “nascosti” in grado di sfruttare i diversi livelli linguistici e i “doppi sensi” propri della lingua. Per esempio, l’emoji “aereo che decolla” viene impiegata in contesti spiritosi per sintetizzare la frase “sto volando”, un’esclamazione volta ad esprimere in modo informale un sentimento di ilarità. Anche le emoji del “teschio” e della “bara” possono apparire in situazioni simpatiche: sebbene a una prima lettura possano apparire “macabre”, in realtà rappresentano visivamente l’espressione gergale “dying with laughter” (“morire dal ridere”).

Da fare attenzione invece alla classica “emoji con sorriso”: negli ultimi anni, infatti, viene sempre più utilizzata dalle generazioni più giovani per esprimere sarcasmo o ironia. Potrebbe indicare un sorriso percepito come “falso”, come quello che si usa in situazioni imbarazzanti o quando ci si sente a disagio.

Gli ultimi aggiornamenti: dalle famiglie alle creature mitologiche. Da quest'anno inoltre, in alcuni dispositivi, le oltre venti opzioni di genere per nuclei familiari fino a quattro persone non sono più disponibili. Le emoji della famiglia, precedentemente rappresentate come da figure maschili e femminili, ora sono raffigurate con sagome senza genere. Infine, simbolo di rinascita e resilienza, dal 2024 è anche disponibile la “fenice araba”: questa emoji che esprime la capacità di risorgere dalle ceneri potrebbe diventare molto popolare tra le persone che vogliono trasmettere uno spirito di perseveranza e rinnovamento attraverso un simbolo visivo. Maurizio Costanzo