MAURIZIO COSTANZO
Firenze

18 luglio del 64 d.C., quando Nerone (non) bruciò Roma

Alberto Angela ha dedicato una trilogia di libri all’incendio che ha devastato la città eterna: “Nerone colpevole? È stata la prima e più grande fake news della storia”

Nerone e l'incendio di Roma

Firenze, 18 luglio 2023 – Nella notte del 18 luglio del 64 d.C. scoppiò il grande incendio che ha cambiato per sempre la geografia di Roma e la nostra storia. Ma cosa accadde veramente quel giorno? E fu davvero responsabilità di Nerone? Alberto Angela, celebre divulgatore scientifico nonché paleontologo e naturalista, ha raccontato la catastrofe in una trilogia di libri dedicati all'ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia. Un imperatore rappresentato col suo doppio volto: “Quello gioviale, di un ragazzo che oltre alla musica amava la velocità. Non c'erano le moto, ma Nerone andava con le quadriglie". E l'altra parte è quella feroce, cinica: "Uccide la madre, la moglie, fa uccidere tutti quelli che lo intralciano o che abbia il sospetto possano tramare contro di lui. È implacabile" racconta Angela. Ma poi ti accorgi che quando muore lui gli altri fanno di peggio. “Ricostruire l’incendio di Roma è come scrivere una detective story” spiega Angela. Solo che l’intrigo è ipotetico ancorché veritiero, e le prove sono in fumo da duemila anni. Contrariamente a quanto si pensi, Il 18 luglio del 64 d.C. si registra forse la prima e più grande fake news della storia: Roma brucia e l’imperatore è ritenuto responsabile. “È avvenuto nei due sensi – spiega Angela -. Nerone ha accusato ingiustamente i cristiani, e lui stesso è stato vittima di fake news per la storia, che lo ha dipinto come un principe nero, spietato. Ma né lui né i cristiani sono stati i responsabili dell’incendio. Gli storici sono concordi nel ritenere che il più grande incendio della storia di Roma sia stato un caso, avvenuto in condizioni precise: giornate caldissime, in una città che era quasi interamente fatta di legno. E soprattutto: l’innesco è avvenuto tra i magazzini del Circo Massimo, il più grande deposito di legna di Roma, di notte. Il giorno dopo soffiò il vento, e fu la fine. Roma bruciò per nove giorni. Roma era una città da un milione di abitanti. Gli incendi erano facilissimi: si stima che ogni dieci/quindici anni se ne registrasse uno molto grave. Di certo sappiamo che quello del 18 luglio è avvenuto di notte, in una zona che di giorno era molto frequentata, piena di negozi, mentre di notte diventava un bassofondo di Roma, popolato da prostitute, veggenti, pieno di bettole frequentate da ubriachi. Potrebbe essere stata una rissa”. Tutto ma non Nerone, insomma. “Innanzitutto – sottolinea Angela - perché non aveva motivo per dar fuoco a Roma, e poi perché non gli conveniva. Era la città che lui amava, aveva la forza del popolo per tenerla in suo potere perché questo, diversamente dai senatori, stava dalla sua parte. Poteva dar fuoco al popolo che gli garantiva il potere? Incendiando poi anche tante cose che amava: i suoi palazzi, le collezioni, lo stesso Circo Massimo. Le fonti ci dicono che anzi è tornato in fretta da Anzio, dove si trovava in quei giorni, per cercare di aiutare: aprì i suoi palazzi per accogliere gli sfollati. C’è poi un altro fatto cui si pensa poco: nessuno poteva immaginare che incendiando qualche palazzo avrebbe preso fuoco tutta la città”. Nasce oggi Nelson Mandela nato il 18 luglio del 1918 a Mvezo. Politico sudafricano, premio Nobel per la pace, è stato il primo presidente a essere eletto dopo la fine dell’apartheid nel suo Paese. Ha detto: "Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso".