MAURIZIO COSTANZO
Firenze

19 settembre, risolto un enigma vecchio di 300 anni: l’ultimo teorema di Fermat

Dal passato al presente: le donne nelle discipline Stem rappresentano ancora una minoranza. Come colmare questo gender gap? Se ne discute oggi a Roma

Calcoli matematici (foto di repertorio Ansa)

Calcoli matematici (foto di repertorio Ansa)

Firenze, 19 settembre 2024 – Esattamente 30 anni fa, il 19 settembre del 1994, venne svelata al mondo la soluzione di un mistero lungo tre secoli. Quel giorno venne infatti pubblicata la dimostrazione dell'Ultimo teorema di Fermat ad opera di Andrew Wiles, un professore di matematica dell'Università di Oxford. Riuscì a risolvere un enigma vecchio di 300 anni vincendo un premio di 500mila sterline offerto dall'Accademia norvegese per le Scienze e le Lettere proprio per la sua scoperta. Andrew Wiles diventò poi anche Baronetto.

Tutto grazie a questa sua scoperta che tuttavia negli anni successivi è stata messa in discussione da una parte del mondo accademico. Ma poi è arrivata la conferma che Wiles è veramente riuscito a risolvere la complicatissima equazione, portandosi a casa una menzione speciale e il ricco premio dell'Abel Prize. Parlando con il Daily Telegraph, il professore aveva detto che "l'equazione di Fermat era una mia passione sin da quando ero piccolo e risolverla mi ha dato un enorme senso di realizzazione". L'Ultimo Teorema di Fermat compare anche nel romanzo 'Un uomo' di Oriana Fallaci, in cui il protagonista Alekos Panagulis riesce a risolvere l'enigma ma, essendo in prigione e non avendo con sé carta e penna, non riesce a tenere traccia della soluzione e la perde definitivamente.

Formulato da Pierre de Fermat nel 1637, il teorema affermava che non esistono soluzioni positive all'equazione an+bn=cn se n è maggiore di 2. Fino all'arrivo di Wiles, appunto. Dal passato al presente: se Andrew Wiles è riuscito a scrivere il suo nome nel libro d’oro della scienza, a molte donne è stato lungamente negato intraprendere materie Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e sul gender gap molto hanno influito gli stereotipi. Ancora oggi le donne nelle discipline Stem rappresentano una minoranza. Secondo il recente rapporto Education at a Glance 2024, stilato dall’Ocse, solo il 15% delle donne che entrano nell’istruzione terziaria scelgono di studiare e specializzarsi in una materia Stem, rispetto al 41% degli uomini. Tale sbilanciamento, confermato dai dati, dipende in larga parte anche da divari socio-culturali, stereotipi e pregiudizi di genere che ostacolano la partecipazione delle donne a questi corsi di studio, relegandole ad una minoranza preoccupante che incontra difficoltà nel trovare spazio nel settore e nell'intraprendere percorsi di carriera che le conducano a ruoli di leadership.

Talent Garden, leader nella formazione per l’innovazione e la trasformazione tecnologica, intende promuovere e sostenere l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro anche attraverso occasioni di confronto come l’evento “Open to Stem: Le professioni del futuro", organizzato insieme a Generazione Stem e in partnership con AlmavivA. L’incontro, gratuito, si svolge oggi Roma dalle 18 alle 20 presso Talent Garden Ostiense e sarà un’occasione di orientamento professionale in ambito Stemper avvicinare le generazioni più giovani a queste discipline. Nel corso dell’incontro, a ingresso gratuito su prenotazione, gli spettatori ascolteranno una serie di racconti ispirazionali e interventi più tecnici a cura di Alessandra Maggio, consulente di Digital Marketing e AI, Alice Gabrieli, Data Analyst e content creator e Martino Wong, fisico specializzato in AI e divulgatore. “Credo che le professioni digitali siano più inclusive rispetto a quelle tradizionali. Per potersi formare basta una connessione stabile, a cui aggiungere coraggio e consapevolezza per trovare il proprio spazio in un settore così ampio.

Le donne possono quindi esprimersi liberamente e nel pieno delle loro potenzialità, portando un contributo importante in termini di nuove idee in un mondo in continua evoluzione che fa dell’innovazione la sua linfa vitale, - dichiara Angelica Tettamanti, ex studentessa di Data Science e AI Master in TAG - Servirebbe più formazione legata alle tematiche digitali. Durante il mio percorso accademico, ad esempio, non sono mai venuta in contatto con linguaggi di programmazione e quando ho iniziato ad interessarmene non sapevo se questo mondo mi sarebbe davvero piaciuto. Il Master di Talent Garden mi ha permesso di andare oltre questa barriera: non solo ho acquisito molte competenze pratiche, ma sono anche entrata in contatto fin da subito con una rete di professionisti del digitale che hanno condiviso con me in maniera molto diretta ed efficace le loro conoscenze in materia”.

“Se pensiamo al mondo del lavoro in Italia, non dobbiamo dimenticare che la partecipazione delle donne in ruoli Stem è la più bassa d’Europa. Le ragioni dietro questi dati hanno a che fare con un forte tema culturale alla radice della limitata partecipazione delle donne ai percorsi di studio e carriera in ambito Stem e il preconcetto, antico ma attuale, secondo cui le aree tecnico-scientifiche non siano considerate materie per donne, insieme alla tendenza, ancora oggi, a indirizzarle verso percorsi di studio non-Stem - spiega Davide Dattoli, founder e Presidente di Talent Garden - Open to Stem vuole essere un’opportunità formativa concreta, in grado di promuovere l’empowerment femminile nei settori Stem, attraverso testimonianze al femminile che pongono luce sulla problematica dei pregiudizi di genere e offrono soluzioni per superarli”, conclude Davide Dattoli.

Maurizio Costanzo