{{IMG_SX}}Firenze, 18 febbraio 2008 - Tamara Martina Gall, la donna austriaca di 26 anni che il 12 febbraio scorso è sopravvisuta alle esalazioni di monossido di carbonio è adesso accusata di duplice omicidio colposo.
La donna insieme al figlio dell'amica di 3 anni è riuscita a sopravvivere all'esalazione del gas che ha invece ucciso l'amica di 50 anni, Ruth Gabriel e la figlia di quindici mesi.
Le due donne, in vacanza con i figli, erano arrivate con un furgone, adattato a camper, sulle colline del Chianti.
All'interno del furgone avevano acceso un braciere per cucinare e riscaldarsi. Durante la notte, secondo quanto
ricostruito dagli investigatori, il monossido di carbonio sprigionato dalla legna bruciata ha invaso il camper
uccidendo due degli occupanti. A salvare la vita alla donna e al bambino sopravvissuti sarebbe stata la posizione che occupavano nel vecchio furgone: più lontani dal braciere e vicino ai finestrini. Gli spifferi avrebbero permesso quella minima circolazione d'aria che ha annullato in parte gli effetti del monossido di carbonio.
Ascoltata dai carabinieri, la ragazza austriaca avrebbe detto di essere stata convinta dall'amica a non spostare il braciere dal furgone prima di addormentarsi.
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