Firenze, 31 maggio 2023 – Era il 31 maggio del 1894 quando John Harvey Kellogg brevettò i corn flakes, che finirono per rivoluzionare il modo di fare colazione al mattino, contribuendo anche a convincere milioni di bambini riluttanti a bere latte.
La storia della loro invenzione è probabilmente romanzata ma sicuramente legata alla vita dei fratelli John e Will Kellogg. Il più grande, John, è medico nutrizionista, filantropo ed estremamente religioso, vegetariano, astemio e fautore della castità.
Il minore Will è un imprenditore amante della vita, del buon cibo e del buon bere, sposato due volte e padre di molti figli. I fratelli, nella seconda metà dell'800 vivono a Battle Creek nel Michigan e frequentano la chiesa avventista del settimo giorno (una setta cristiana che come caratteristiche fondamentali ha l’osservanza del sabato come giorno di riposo, uno stile di vita morigerato).
Il fratello maggiore più attento ai dettami religiosi e salutista è convinto che un regime alimentare privo di carne, caffè, sale e zucchero faccia bene alla salute. La leggenda racconta che i fiocchi nascono per errore l'8 agosto 1894 nelle cucine del sanatorio del Michigan, una clinica dove il maggiore dei Kellogg cura i pazienti applicando i principi della chiesa avventista e le più singolari teorie salutiste, e il minore è amministratore.
Una sera nella cucina del sanatorio viene dimenticato del grano bollito che al mattino è raffermo, per non buttarlo si decide di appiattirlo con dei rulli sperando di ottenerne delle sfoglie. In realtà escono fuori fiocchi che tostati vengono serviti ai pazienti con il latte.
Ha così inizio la guerra alla colazione di uovo e pancetta e al processo che trasformerà il nome Kellogg in sinonimo di cereali. È il 1894 e i due fratelli si ritrovano per le mani una invenzione rivoluzionaria.
Il primo vuole divulgarla a tutti gratuitamente mentre il secondo ne coglie le potenzialità imprenditoriali e fonda la Kellogg's per produrre i corn flakes a livello industriale. Diventa multimilionario e filantropo creando successivamente la Kellogg Foundation dalla quale dipendono la California Politecnique University di Pomona e il Kellogg College di Oxford. La ricerca per migliorare e arricchire il prodotto non si fermerà mai. Per aumentare le vendite, nel 1909 la Kellogg pensa ad un regalo per chi compra due confezioni di fiocchi: è la prima offerta speciale. Il Libretto divertente degli animali scomponibili della jungla, è un gadget a cui ne seguiranno di tutti i tipi, infilati nelle colorate scatole di cereali. Nel 1915 nasce Kellogg's All Bran i primi cereali ad alta percentuale di fibre. Nel 1922 i fiocchi attraversano l'oceano e approdano in Europa nel Regno Unito. Nel 1923 la Kellogg Company diventa la prima azienda del settore alimentare nel mondo ad assumere una dietista. Mary Marber inizia a definire i ruoli di alimenti diversi nelle diete bilanciate. Durante la seconda guerra mondiale, in Inghilterra, Kellogg crea prodotti con frumento nazionale a causa delle limitazioni sulle importazioni. Ma il momento di gloria per l'azienda cade nel 1969 quando diventa fornitore ufficiale della prima colazione del leggendario team di astronauti composto da Neil Amstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins nel viaggio dell'Apollo 11 verso la luna. Non si sbaglia dunque a pensare che i corn flakes hanno invaso il mondo e non solo. Ma cosa c'è nei fiocchi? È un chicco di vero mais dorato, maturato e naturalmente essiccato nei campi. Arriva a maturazione dopo 140 giorni sotto al sole, per poi venire appiattito e tostato alla perfezione per offrire quella dorata croccantezza. Nasce oggi Paolo Sorrentino nato il 31 maggio del 1970 a Napoli. Considerato uno dei più importanti registi della sua generazione, con ‘La Grande bellezza’ si è aggiudicato l’Oscar come miglior film straniero. Una delle battute più famose è quella pronunciata dal protagonista Jep Gambardella, interpretato da Toni Servillo, quando dice: “La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare”. Maurizio Costanzo