Firenze, 26 settembre 2023 – Un’uscita d’autore, una soluzione architettonica innovativa ma in armonia con il complesso delle Cappelle Medicee e la sua lunga storia, che non solo agevolerà il flusso dei visitatori al termine del percorso museale, ma consentirà loro di visitare, dopo decenni di chiusura, la Cripta lorenese, ma anche di scoprire un tratto delle antiche e imponenti mura medievali fiorentine, emerse durante gli scavi, nonché un nuovo e ampio bookshop e servizi moderni, prima di riemergere sulla piazza che dà sul Canto dei Nelli, attraversando la scalinata in pietra con vista sul campanile della Basilica San Lorenzo e sulle cupole della Sagrestia Nuova e della Cappella dei Principi. A partire da mercoledì 27 settembre i visitatori del Museo delle Cappelle Medicee, complesso che ospita i sepolcri della famiglia granducale fiorentina e parte integrante del gruppo statale dei Musei del Bargello, concluderanno la visita attraversando la nuova uscita progettata dallo Studio di Architettura Zermani e Associati, vincitore nel 2018 del concorso indetto dai Musei del Bargello.
Dopo anni di intensi lavori, eseguiti senza mai chiudere il museo un solo giorno alle visite, viene consegnato al pubblico il nuovo passaggio, perfettamente integrato nel contesto storico e artistico, in grado di confrontarsi con la storia e con i grandi maestri che tra queste mura hanno lasciato alcuni dei loro più grandi capolavori, Michelangelo Buonarroti tra tutti.
La fabbrica medicea di San Lorenzo custodisce e trasmette da sempre, a Firenze, una memoria viva. All'interno della Sagrestia Nuova Michelangelo ha fissato, nelle tombe, il ciclo della vita, scolpendo il Giorno, la Notte, l'Aurora, il Creepuscolo. In continuità con questo principio il progetto della Nuova Uscita è un percorso dal buio verso la luce, dalla morte alla vita, dalla tomba alla città di oggi”, spiega il progettista dell’opera, Paolo Zermani.
E proprio nel nome di maestro Buonarroti, dall’inizio di novembre, verrà aperta al pubblico per la prima volta anche la Stanza segreta di Michelangelo, che contiene i disegni a carboncino realizzati sulle pareti dal maestro. Il piccolo ambiente a cui si accede dalla Sagrestia Nuova sarà accessibile periodicamente a piccoli gruppi contingentati. La stanza, mai aperta al pubblico prima d’oggi, fu scoperta nel 1975 da Paolo Dal Poggetto, allora direttore del Museo, durante un sopralluogo preliminare a degli interventi di restauro. Sotto l’intonaco vennero scoperti una serie di schizzi ispirati alle opere del maestro che, secondo la ricostruzione di Dal Poggetto, passò nella piccola stanza un paio di mesi nel 1530 per sfuggire alla persecuzione medicea
Per rispettare il contesto così ricco d’arte e di storia lo Studio Zermani ha scelto di impiegare forme lineari e materiali come il Travertino di Rapolano, in armonia con le fabbriche adiacenti. Il progetto è anche un deciso inserimento contemporaneo a fianco dell’opera dei grandi maestri del passato, e l’intervento, attraverso un linguaggio preciso e minimale, stabilisce con chiarezza la propria autonomia formale. Collocata nella zona delimitata dai corpi di fabbrica barocca della Cappella dei Principi, della michelangiolesca Sagrestia Nuova e dell’estremità destra del transetto della Basilica di San Lorenzo, la nuova uscita va quindi a definire un luogo molto singolare della città di Firenze. L’esigenza di garantire le migliori condizioni di sicurezza e di fruizione durante la visita del pubblico ha dato un forte impulso a concludere i complessi lavori iniziati già nel 2010 per dotare il Museo di una nuova uscita, di adeguati e moderni spazi di servizio e, nel corso dei lavori, per mettere in sicurezza alcuni dei paramenti esterni del complesso delle Cappelle Medicee tra cui le pareti della Sagrestia Nuova e della Cappella dei Principi che insistono sull’area della nuova uscita. L’importo complessivo per la realizzazione della nuova uscita e per la messa in sicurezza, restauri e nuova segnaletica ammonta a circa 2.600.000 euro, suddivisi tra fondi propri e finanziamenti straordinari del Ministero della Cultura.