
Crisi del commercio, ogni anno chiudono migliaia di attività in Toscana(Foto repertorio)
Firenze, 3 marzo 2025 - Negli ultimi dieci anni, Firenze ha assistito alla chiusura di 580 attività commerciali, registrando una contrazione del 13,4% rispetto al 2014. A livello regionale, la situazione non è più rosea. Nel 2024, in Toscana hanno chiuso in media 10 negozi al giorno, a fronte di 4,2 nuove aperture, con un rapporto di 2,4 e un totale di 3.645 chiusure nell'anno. Negli ultimi dieci anni, oltre 200 comuni toscani sono stati colpiti dalla desertificazione commerciale, lasciando 1,3 milioni di residenti senza accesso ai servizi di base e portando alla chiusura di 8.474 attività al dettaglio.
Le cause di questa crisi sono molteplici: la concorrenza della grande distribuzione, l'espansione dell'e-commerce e i cambiamenti nelle abitudini di consumo hanno messo a dura prova le piccole attività locali. Il rischio è una progressiva perdita dell'identità commerciale delle città, con la scomparsa delle botteghe storiche e dei negozi di vicinato che da sempre caratterizzano il tessuto urbano. “La fotografia della Toscana di oggi - dice Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana - evidenzia un significativo calo delle attività commerciali di base, influenzato da crisi pandemiche, aumento dei costi energetici e crescita del commercio digitale, un fenomeno molto più pronunciato nei piccoli comuni, dove la riduzione della popolazione ha portato alla chiusura di numerose attività e all'impoverimento dei luoghi".
Secondo Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti, "abbiamo fatto delle proiezioni provocatorie: nel 2034 non ci saranno più negozi. Vogliamo che non sia così, ma il trend dal punto di vista statistico è questo". Bussoni sottolinea la necessità di interventi legislativi e di una fiscalità di vantaggio per le piccole attività commerciali, affermando che "in Italia fino ad oggi è stato fatto poco e niente, anzi, diciamo niente che è più corretto".
Susanna Cenni, sindaca di Poggibonsi e presidente di Anci Toscana, esprime preoccupazione per l'impatto della desertificazione commerciale sulla sicurezza e sulla qualità della vita dei cittadini: "I numeri che ha raggiunto questo fenomeno diventano veramente preoccupanti". Cenni sottolinea la necessità di interventi governativi e di strumenti per i comuni per costruire progetti di rivitalizzazione urbana, aggiungendo che "i dati contenuti nella ricerca di Confesercenti sul numero dei corrieri e sul numero dei pacchi che arrivano a casa di ogni cittadino ci raccontano un cambiamento profondo".
Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, evidenzia l'importanza del commercio per la vitalità dei borghi storici e annuncia misure di sostegno: "Il commercio deve popolare, perché è la forma più immediata, diretta, quei borghi storici che perdono vitalità, e proprio per questo noi abbiamo previsto 2,4 milioni di euro per bandi che avranno a riferimento da un lato la copertura di costi degli affitti per chi apre in borghi della Toscana diffusa i propri negozi, dall'altro come incentivo all'acquisto". La perdita delle piccole attività non solo impoverisce l'economia locale, ma mina anche la coesione sociale e l'identità culturale delle comunità".