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Cinque insoliti luoghi di cultura da visitare a Firenze

L'offerta culturale di Firenze è, come noto, ricca e decisamente variegata e sa riservare sempre sorprese: ecco cinque insoliti luoghi di cultura da visitare

Biblioteca laurenziana

Non solo chiese, musei e piazze meravigliose: l'offerta culturale di Firenze è, come noto, ricca e decisamente variegata e sa riservare sempre sorprese.

Spesso e volentieri, nascosti nei meandri della città, si possono trovare luoghi d'arte e cultura non particolarmente conosciuti o visitati, decisamente insoliti e poco pubblicizzati, ma non per questo privi di valore storico e artistico, nonché di fascino.

Ecco, dunque, cinque insoliti luoghi di cultura da visitare a Firenze in occasione di una vacanza o di un weekend:

Biblioteca laurenziana

Situata nel complesso della Basilica di San Lorenzo, fu ideata nel 1524 per Giulio de' Medici da Michelangelo che la realizzò in stretta relazione alla sua destinazione, studiando persino l'inclinazione dei leggii in rapporto alla lettura e alla seduta. Completata nel 1568 da Bartolomeo Ammannati e Giorgio Vasari, raccolse il patrimonio di codici del casato fiorentino. La scala d'ingresso, realizzata dall'Ammannati nel 1559 su progetto del Buonarroti, anticipa l'architettura manieristica; il pavimento in cotto è opera di Santi Buglioni, ultimo rappresentante dei Della Robbia. La Biblioteca raccoglie manoscritti rari, alcuni dei quali risalenti anche ai primi secoli dopo Cristo.

Biblioteca nazionale centrale

La più importante biblioteca italiana si trova in un edificio eclettico della prima metà del Novecento. Fondata nel 1714 e aperta al pubblico nel 1747, divenne Biblioteca Nazionale durante il Regno d'Italia e dal 1885 si chiamò Centrale, in quanto depositaria di una copia di ogni opera pubblicata in Italia. Gravemente danneggiata dall'alluvione del 1966, il suo patrimonio fu restaurato e oggi conta più di cinque milioni di volumi, 115.000 periodici, quasi 25.000 manoscriti, opere musicali, carte geografiche e atlanti. Documenti unici della storia della letteratura come la prima edizione della Divina Commedia pubblicata a Foligno nel 1472 e un'altra nel 1481 con incisioni attribuite al Botticelli e il Commento di Servio a Virgilio, forse il primo libro stampato a Firenze nel 1471 sono alcune delle opere più preziose possedute.

Biblioteca riccardiana moreniana

Nata dalla fusione, nel secondo dopoguerra, della raccolta ottocentesca dell'abate Moreni con l'antica collezione dell'appassionato d'arte Riccardo Riccardi, si trova a Palazzo Medici Riccardi. Aperta al pubblico nel 1715, conserva oltre 40.00 volumi, 700 incunaboli e 2.000 manoscritti antichi, alcuni dei quali autografi o miniati, collocati su scaffali settecenteschi di legno intarsiato e dorato sovrastati da stucchi e dipinti della volta: fra questi l'Allegoria della Divina Sapienza di Luca Giordano (1685).

Museo nazionale di antropologia ed etnologia

Primo del genere in Europa, il museo sorse nel 1869 grazie all'opera di Paolo Mantegazza, medico e antropologo. Il patrimonio comprende materiali relativi alle culture originarie di vari popoli extraeuropei, reperti osteologici per lo studio delle popolazioni e fotografie. La gipsoteca annessa raccoglie maschere africane, asiatiche e dell'Oceanaia, mentre al pianterreno si trova il museo indiano.

Opificio delle pietre dure

Fondato nel 1588 da Ferdinando I de' Medici come laboratorio per la lavorazione dei materiali pregiati impiegati nella costruzione della Cappella dei Principi della Basilica di San Lorenzo è tutt'oggi un istituto di fama internazionale, specializzato nella lavorazione di tali materiali e nel restauro di opere antiche. A esso è collegato un piccolo museo che raccoglie opere in pietra dura, pitture su pietra, una sezione dedicata alla storia del laboratorio e alle tecniche di lavorazione e ritratti medicei realizzati con l'antica tecnica della scagliola, un impasto di gesso colorato che imita il marmo.