Pietro Mecarozzi
Firenze

Coniugi uccisi in casa, resta in carcere La Scala

L’uomo, accusato del duplice omicidio di Bagno a Ripoli (Firenze) resta in carcere e si è avvalso della facoltà di non rispondere

Le forze dell'ordine sul luogo della tragedia (Germogli)

Le forze dell'ordine sul luogo della tragedia (Germogli)

Firenze, 15 dicembre 2023 – Resta in carcere Antonino La Scala, l'uomo di 46 anni fermato per l'omicidio dei coniugi Umberto della Nave (84 anni) e Dina Del Lungo (83 anni), trovati senza vita il 5 dicembre, dopo l'incendio della loro abitazione a Osteria Nuova nel comune di Bagno a Ripoli.

Il gip Angelo Antonio Pezzuti ha convalidato l'arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere. Le accuse sono quelle di omicidio volontario aggravato, tentato occultamento di cadavere, rapina aggravata e danneggiamento a seguito di incendio.

Il presunto killer prima avrebbe assalito la donna, forse strangolandola, poi l'uomo, con violente percosse e due coltellate. Infine avrebbe cosparso le vittime di liquido infiammabile, accendendo il fuoco per nascondere le tracce del duplice omicidio. La Scala, difeso dall'avvocata Tiziana Barillaro, nell'interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il presunto assassino conosceva i due coniugi - in passato aveva anche tentato di comprare la moto del figlio, Leonardo Della Nave, ma la trattativa saltò perché La Scala non disponeva di soldi - e secondo le ricostruzioni sarebbe entrato nell’abitazione dei due con l'obiettivo di mettere le mani sui loro risparmi. Senza però riuscirci: i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Marco Mescolini, hanno infatti rinvenuto intatta la cassaforte e perfino una discreta somma in contanti in un cassetto apparentemente a portata di mano. La Scala non avrebbe inoltre restituito la somma che era riuscito ad ottenere in prestito dall’ex commerciante di sementi, approfittando della sua bontà e della sua disponibilità economica.

Nella casa, dove il 46enne calabrese avrebbe poi appiccato il fuoco, sono state trovate molte sue tracce. Usando un coltello si sarebbe a sua volta ferito, seminando sangue un po’ ovunque nell’abitazione.

La Scala ha alcuni precedenti penali: nel 2019, è stato uno degli arrestati nell’ambito dell’operazione “Sabbia“, un’inchiesta che ha messo in luce un traffico di droga che coinvolgeva albanesi e soggetti contigui alla ’ndrangheta.