REDAZIONE FIRENZE

Inaugurazione del Corridoio Vasariano nel 2024. L’allestimento: non saranno esposti i dipinti. Ecco perché

Verrà invece finalmente riportata alla luce la formidabile raccolta di antiche epigrafi marmoree greche e romane degli Uffizi

Corridoio Vasariano, riapertura nel 2024

Firenze, 11 ottobre 2023 – Nel “nuovo” Corridoio Vasariano non saranno esposti dipinti, per espresso divieto da parte dei vigili del fuoco di introdurre materiale infiammabile. Verrà invece finalmente riportata alla luce la formidabile raccolta di antiche epigrafi marmoree greche e romane degli Uffizi, rimasta fino ad oggi chiusa nei depositi.

Si tratta di quasi trecento iscrizioni in marmo, greche e latine, che costituiscono il nucleo principale del museo epigrafico granducale costituito tra Sei e Settecento, con poche aggiunte del primo Ottocento. Si ricompone cosi una raccolta epigrafica oggetto di larga fama nella letteratura scientifica e dei viaggiatori fin dal ’700; una collezione da annoverare fra le più antiche in un museo pubblico italiano.

Le epigrafi rimasero esposte agli Uffizi per quasi tre secoli, fino al 1919, quando la collezione fu smembrata e quindi messa in deposito. La sua ricomposizione nel Corridoio proprio al di sopra di Ponte Vecchio sarà integrata con apparati didascalici adeguati a moderni criteri di accessibilità. Con l’aggiunta di sculture ellenistiche e romane, proprio come avveniva nell’ ‘originale’ Vasariano, il Corridoio diventerà così, in larga parte, un nuovo e appassionante percorso archeologico. Ma non solo: al suo interno ospiterà anche gli affreschi cinquecenteschi (staccati e messi in deposito nell’Ottocento) che un tempo decoravano la parte esterna del passaggio nel tratto affacciato sul giardino di Boboli.

Nel corso dell’ultimo secolo, questa struttura architettonica unica è stata colpita da due eventi drammatici della storia di Firenze: il passaggio della seconda Guerra Mondiale, con le distruzioni da parte delle truppe naziste che sconvolsero il 4 agosto 1944 gli edifici sulle due rive dell’Arno alle estremità di Ponte Vecchio e causarono il crollo di parte del Corridoio stesso; l’esplosione mafiosa il 29 maggio 1993, che causò la morte di cinque cittadini e gravi danni alla galleria degli Uffizi e al suo patrimonio.

Per queste ragioni, due settori del Vasariano - in corrispondenza dei luoghi funestati da quei tragici episodi - sono destinati ad accogliere memoriali che offriranno testimonianza di queste tragedie e saranno di monito per il futuro. Ma non solo: l’interno del Corridoio ospiterà anche gli affreschi cinquecenteschi (staccati e messi in deposito nell’Ottocento) che un tempo decoravano la parte esterna del passaggio nel tratto affacciato sul giardino di Boboli, ed una selezione di sculture ellenistiche e romane, proprio come avveniva nell’‘originale’ Vasariano.