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Abdullah Miniawy: jazz, elettronica e tradizione araba a Sala Vanni

Nell'ambito della rassegna Disconnect ‘code’, sul palco di Piazza del Carmine torna stasera la musica elettronica sperimentale con il concerto del grande scrittore, cantante, compositore e attore egiziano.

Abdullah Miniawy

Abdullah Miniawy

Firenze, 28 marzo 2025 - Il futuro, la scoperta, la fusione. E' la storia di un autodidatta la biografia dell'artista Abdullah Miniawy, che stasera riporta la musica elettronica a Sala Vanni nell'ambito della rassegna Disconnect ‘code’, promossa da Music Concentus. Sul palco di Piazza del Carmine lo scrittore, cantante, compositore e attore egiziano porta una parabola cominciata appena maggiorenne nel 2011, all'alba delle rivolte che rovesciarono il regime di Hosni Mubarak, in carica dal 1981. 

Figlio di una psicologa e di un professore universitario, il giovane Abdullah arrivò al Cairo, dove conobbe il rivoluzionario rapper e paroliere Aly Talibab e si esibì per la prima volta nel corso di una manifestazione: iniziò così a suonare nei club e a comporre brani elettronici pubblicati gratuitamente online. I suoi testi, ancorati al presente e ispirati all'interesse per le pratiche esoteriche del sufismo, viaggiarono stampati su t-shirt e affissi sui muri di Egitto, Tunisia, Siria, Libano, suscitando l'attenzione del direttore dell'etichetta 100 Copies Mahmoud Refat e di musicisti come Ahmed Saleh, Mehdi Habbab, Mustapha Benfodil e Mounir Troudi

Nel 2014, lo sbarco in Europa, il sodalizio con il trio di Monaco Carl-Gari, il trombettista Erik Truffaz e il clarinettista Yom, e le performance sui palcoscenici delle più prestigiose istituzioni culturali del continente: dal Festival di Avignone ai teatri nazionali francesi, dall'Institute of Contemporary Arts di Londra al museo Haus Der Kunst di Monaco, dal Louvre di Parigi fino al Museo Asiatico Mao di Torino. Come compositore, Miniawy ha creato anche diverse colonne sonore per spettacoli di danza, produzioni teatrali e mostre internazionali, come "Cabaret Crusade III" di Wael Shawki, "AMDUAT" di Kirsten Dehlholm e "Insurrection" di Jilani Saadi. 

In tempi recenti, il suo ultimo album "Le Cri du Caire", scritto con la partecipazione di Erik Truffaz, si è aggiudicato il premio "Les Victoires du Jazz 2023", l'equivalente francese dei Grammy Awards. Il concerto di stasera sarà preceduto in apertura da Morgana, un progetto musicale sospeso tra dilatazioni temporali e loop intensivi, registrazioni di campi e visione onirica.