CATERINA CECCUTI
Cosa Fare

Anita Tosi racconta Leonardo Da Vinci

Sabato 18 gennaio nella Sala Storica della Biblioteca delle Oblate la professoressa proporrà un approfondimento del genio leonardiano, nell'ambito del ciclo di incontri “Il bello e il mistero. Firenze e il Cenacolo degli Artisti di Lorenzo il Magnifico”

La professoressa Anita Tosi

La professoressa Anita Tosi

Firenze, 11 gennaio 2025 – Sarà dedicata a Leonardo da Vinci la conferenza che sabato prossima verrà presentata al pubblico dalla professoressa Anita Tosi, nell’ambito del ciclo di incontri “Il bello e il mistero. Firenze e il Cenacolo degli Artisti di Lorenzo il Magnifico.” L’appuntamento è per le 18 nella Sala Storica della Biblioteca delle Oblate, l’ingresso è libero. “Leonardo da Vinci – spiega Tosi - sarà il prossimo protagonista del ciclo di incontri di teologia, storia e cultura artistico - letteraria del Bello e il Mistero tenuti presso la Biblioteca delle Oblate. Siamo ormai all’undicesima edizione, patrocinata dal Comune di Firenze, che quest'anno sarà dedicata al Cenacolo di Lorenzo dei Medici.

Lo scopo della conferenza è comprendere la personalità e l'ambiente culturale in cui si è formato il genio di questo artista poliedrico. Firenze, la famiglia Medici e la bottega del Verrocchio sono stati i suoi primi punti di riferimento; l'Umanesimo aveva già generato l'ingegno del Brunelleshi, di Donatello e di Leon Battista Alberti (autori già trattati nella scorsa edizione dedicata al Cenacolo di Cosimo il Vecchio). La prospettiva fu così anche per Leonardo, intesa come punto focale dell'intelletto umano che genera consapevolezza della realtà presente, del microcosmo riflesso, di quel macrocosmo perfetto conoscibile attraverso lo studio della natura. Proprio la natura, infatti – continua la Professoressa - sarà per Leonardo il telos che guiderà la sua ricerca in tutti i campi del sapere. Lui stesso si definiva" pittore", in quanto riconosceva a questa arte la qualità di realizzare, attraverso l'attenta osservazione, quello che la natura esprime magnificamente. I suoi quadri, si prenda il più eccelso, la Gioconda, sono la manifestazione della sua vista esteriore e interiore, in quanto il soggetto ritratto era lo specchio dell'artista stesso: egli stesso ammetteva che nel portare a termine un'opera gli occorreva molto tempo, dato che doveva entrare in quello stato di piena empatia con la persona da ritrarre. Si ricordi, che proprio la Gioconda fu il quadro da cui non si separò mai fino alla sua morte.

L'aspetto poi più ingegneristico della sua personalità si era formato dallo studio dei testi più o meno antichi di meccanica, di matematica, di architettura che metteva a confronto con la sua esperienza, e che a sua volta perfezionava creando nuove macchine e nuovi disegni. Le sue tavole anatomiche inoltre furono le prime ad essere così precise e attente ai singoli elementi. Leonardo, davvero, fu pienamente uomo del Rinascimento, infatti con lui si ebbe la rinascita di tutti i saperi dell'umano intelletto”.