Firenze, 31 gennaio 2025 – Ricordate la vostra umanità. Per dimenticare la paura, l'orrore, la morte. E trasformare lo spirito umano nella prospettiva di un mondo libero dalle armi nucleari. Perché la comunità è una rete di persone, relazioni ed immagini - reali, digitali, virtuali - e l'arte nella sua dimensione collettiva e interattiva può essere veicolo di pace e speranza. Da questa convinzione nasce la mostra itinerante "Senzatomica", che dopo le edizioni di Roma e Brescia con oltre 50 mila visitatori approda fino al 23 marzo al Refettorio di Santa Novella.
L'esposizione - patrocinata da Comune di Firenze, Città Metropolitana e Regione Toscana - è il risultato della raccolta fondi organizzata con l'8x1000 dall' Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che ha affidato la direzione artistica a Massimo Pitis e al suo team "Pitis e Associati", uno degli studi di comunicazione visiva più importanti d'Italia: a partire dal Premio Nobel per la Pace assegnato recentemente alla Nihon Hidankyo - l'organizzazione dei sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki - e dai principi espressi nel Preambolo del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), approvati dall'Assemblea Generale dell'ONU il 7 luglio 2017 ed entrati in vigore il 22 gennaio 2021, il percorso si articola in cinque aree tematiche.
Nell'atrio, è possibile assistere alle terribili esperienze dei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, attraversando l'atmosfera della memoria, dove si ripercorrono le tappe storiche che hanno caratterizzato il prima e il dopo del bombardamento nucleare: la realtà virtuale accompagna il visitatore immergendolo tra gli effetti devastanti delle armi nucleari sul genere umano e il pianeta attraverso la voce narrante della cantautrice Carmen Consoli. La sezione successiva è dedicata alla libreria delle voci, che approfondisce il significato della deterrenza nucleare e della parola 'sicurezza", dai fondi impiegati per le spese militari agli obiettivi di sostenibilità indicati dalle Nazioni Unite.
Proseguendo nel viaggio, incontriamo il tavolo delle genti, che invita ciascuno a riflettere sulla propria responsabilità nella realizzazione di un mondo libero dalla minaccia nucleare: accanto ai pannelli, al centro della sala è collocato un grande tavolo, dove i singoli spettatori e le classi delle scuole dialogheranno sui temi specifici della mostra. In fondo, il pubblico viene invitato ad uscire dalla struttura passando dentro il tunnel dell'intenzione, dove potrà esprimere al microfono il proprio impegno e determinazione per un futuro migliore.