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L'opera più famosa di Banksy: si è autodistrutta durante un'asta
Firenze, 13 ottobre 218 - La sua fama è ulteriormente aumentata dopo che, durante l'asta di una sua opera, il quadro si è autodistrutto. Una "performance" estrema che ha fatto il giro del mondo. Adesso l'artista Banksy, senza volto ma al centro del dibattito culturale internazionale, sbarca a Firenze con una mostra che si apre venerdì 19 ottobre e che chiuderà il 24 febbraio.
"Banksy. This is not a photo opportunity", a cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, promossa e prodotta dall'Associazione MetaMorfosi, con il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze, il sostegno della Regione Toscana e la collaborazione di Muse. L'inaugurazione è prevista per giovedì 18 ottobre, alle 17.
Nessuno lo ha mai visto, nessuno conosce il suo viso, non esistono foto che lo mostrino: eppure Bansky esiste in maniera dirompente attraverso le sue opere di grande potenza etica, evocativa e mediatica. Originario di Bristol, genericamente inquadrato nei confini della Street Art, Banksy rappresenta il più grande caso di popolarità per un artista vivente dai tempi di Andy Warhol.
Tra il 2002 e il 2009 Banksy pubblica 46 immagini su carta che vende tramite la sua "print house" Pictures On Walls in Commercial Rd. (Londra). Si tratta di immagini che riproducono alcuni tra i suoi famosi interventi stradali, documentando opere che sono diventate "affreschi popolari" ma che spesso sono state rimosse o rubate o semplicemente consumate dal tempo.
La mostra di Firenze nasce da una rigorosa selezione delle migliori 20 immagini finora prodotte, quelle che hanno decretato il successo planetario di un artista tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro tempo. Banksy preferisce da sempre la diffusione orizzontale di immagini rispetto alla creazione di oggetti unici. Una lezione mutuata da Andy Warhol con il suo approccio seriale e l'uso metodico della serigrafia.
A Palazzo Medici Riccardi ci saranno le sue immagini più celebri, quelle che si sono guadagnate altissima popolarità attraverso la condivisione sui social media. È un immaginario semplice ma non elementare, perfetto per tempi e modi di produzione, confezionato per la comunicazione di massa: un nucleo di messaggi immediati che, affrontando i temi del capitalismo, della guerra e del controllo sociale, mette in scena le contraddizioni e i paradossi del nostro tempo.