GIULIO ARONICA
Cosa Fare

Chambres: linguaggi e visioni in spazi transitori

La direttrice dell' mh Florence Hotel Irene Vezzosi ospita nelle sale dell'albergo la seconda edizione del progetto curato dai docenti Pantani/Surace e Paolo Parisi, che presentano le opere di nove giovanissimi artisti dell'Accademia di Belle Arti.

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L'esposizione

Firenze, 28 novembre 2024 - Arte di passaggio. Perché l'albergo è da sempre luogo di incontri, scambi, movimenti di cose e persone: non fa eccezione l'elegante mh Florence Hotel diretto da Irene Vezzosi, che ha deciso di trasformare le sale, le camere e i corridoi in uno spazio creativo a disposizione dei giovanissimi talenti dell'Accademia di Belle Arti. Situato a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella, lungo il percorso della linea T2, l'hotel ospita fino al 30 maggio 2025 la seconda edizione del progetto "Chambres", curato dagli artisti e docenti Paolo Parisi e Pantani-Surace

Dopo "Ibrido", realizzata alla Manifattura Tabacchi nell'ambito dell'Estate Fiorentina 2022/2023, la mostra inaugurata oggi presenta le opere di nove artisti - Maura Bazzi, Marcela Castaneda Floran, Giovanni Ceruti, Pietro Desirò, Marta FumantiYasmine Kachni, Maddalena Lotti, Ramona Marano e Gianluca Garu Paionni - che rilanciano una modalità di approccio espositivo lontana dai circuiti museali tradizionali: "E' un invito a riflettere sul mondo rivolto allo sguardo di un pubblico più saltuario e meno consapevole - spiega Irene Vezzosi  - Dalla natura all'attualità geopolitica, dai ricordi dell'infanzia alle emozioni personali, la molteplicità di visioni e linguaggi utilizzati rispecchia una sensibilità urbana, giovane e contemporanea". "A latere del percorso - conclude la direttrice -  verrà anche lanciato un bando per la realizzazione di un'opera da collocare sulla parete esterna di Via Alamanni, accanto alla facciata dell'albergo". 

Un mosaico di visioni personali e collettive che esplorano le varie possibilità dell'arte: dal video "Habeam Corpus" di Maura Bazzi, che contrappone libertà personale a violenza globale attraverso immagini rallentate di fiori e bombe, alla serie fotografica "Architettura di Sopravvivenza" di Marcela Castaneda Florian, che conduce il pubblico tra le periferie colombiane di Pozòn a Cartagena e le Comunas di Medellin, dove la casa non è solo un edificio, ma un momento di resistenza e creazione; dalle pitture ad olio su tela "Diaries" di Giovanni Ceruti, che recuperano la magia e la spontaneità immediata dell'infanzia, ai "Cicli" di Pietro Desirò, calchi naturali creati con materiali organici e artificiali che congelano il tempo catturando frammenti di natura. 

Il fragile equilibrio tra ecosistema e progresso tecnologico è protagonista anche della serie fotografica "Dove ci incontriamo" di Marta Fumanti, mentre la scultura "Super offerta!" di Maddalena Lotti ironizza sulla mercificazione della città e la svendita delle sue tradizioni. Più intimista l'approccio di Yasmine Kachni, che esplora il confine sottile tra presenza e assenza in "Oltre il visibile", e quello di Gianluca Garu Paionni, in bilico tra gioie e dolori, purezza e difficoltà dell'esperienza umana. Fino agli scenari surreali manipolati digitalmente da Ramona Marano in "E' solo frutto della mia fantasia?", invito esplicito agli spettatori a riconsiderare il nostro rapporto con la percezione della realtà.