
Chiara Francini
Firenze, 9 maggio 2018 - "Ho in ponte una ‘cosa’ autoriale al cinema: ma non voglio dire altro finché non avrò firmato. La fiction ‘Non dirlo al mio capo’ su RaiUno è andata bene e ho appena concluso con duecento repliche la tournée di ‘Due’ assieme a Raoul Bova: è stato lo spettacolo più visto della stagione. Poi ho scritto il mio secondo libro: posso chiedere di più?".
Chiara Francini non è solo un’attrice, è un’esperienza spiazzante e perciò formativa. Sorridendo è capace di raccontarti un mondo intero in pochi secondi. Anche, per esempio, che sabato 12 maggio alle 17.30 sarà alla Feltrinelli Red – piazza Repubblica, Firenze – a presentare il suo secondo romanzo, "Mia madre non lo deve sapere", edito da Rizzoli.
Come nasce Chiara Francini scrittrice?
"Mi è sempre piaciuto scrivere. Soprattutto pensando al mondo del cinema che è così sessista, dove le donne sono sempre madonnine in presepi fatti da maschi. Allora mi era venuta in mente l’idea per un film. E questa storia, ‘Non parlare con la bocca piena’ la storia di due papà, è diventata il mio primo libro".
Che effetto le ha fatto?
"Non avrei mai creduto che dopo cinque mesi in classifica il mio romanzo raggiungesse 40mila copie vendute. Con recensioni dal gotha della letteratura e del giornalismo. Io, meravigliata. Ancora oggi".
Il due romanzi sono in qualche modo collegati?
"In un certo senso sì e la protagonista è sempre Chiara. Sono felice di averlo scritto, che per me è una forma d’arte suprema. E’ mettere tutto quello che sei nelle mani del pubblico che legge, c’è una linea sottile che unisce lo scrivere al teatro. Ci si dona anche così. Anche con un libro dico: ‘Sono questa amatemi’".
Chiara, che è stata scelta anche da Pippo Baudo per Domenica In, che opinione ha di sé?
"Come mentalità sono una calvinista. Penso sempre che come me ce ne saranno un miliardo di persone, non mi sento unica. Ma agisco e non sto ferma. E tengo in casa il mio albero di Natale con le sue palline da dodici anni".
Conoscere per credere.