MAURIZIO COSTANZO
Cosa Fare

Firenze, un concerto al Maggio per i 100 anni dalla nascita di Luigi Nono

Il 5 giugno l’ensemble Gamo in concerto nella Sala Regia del Maggio per la prima volta aperta al pubblico

L'ensemble Gamo

L'ensemble Gamo

Firenze, 3 giugno 2024 – Nell’ambito dell’86esimo Festival del Maggio, torna l’Ensemble Gamo, a distanza di cinque anni dalla loro ultima esibizione in Teatro. Il concerto eseguito nella Sala regia del Maggio - per la prima volta aperta al pubblico - il 5 giugno alle ore 20, propone un cartellone interamente rivolto alle musiche di Luigi Nono, tra i più valenti compositori italiani del secondo Novecento, nel centenario dalla sua nascita: in apertura alla serata Omaggio a Gyorgy Kurtág, brano del 1983 composto su testo di Gyorgy Kurtág; segue Das atmende Klarsein, fragmente per flauto basso, nastro magnetico e live electronics, composta nel 1981; ...Sofferte onde serene... per pianoforte e nastro magnetico del 1976 e, in chiusura, Polifonica-Monodia-Ritmica, fra le prime composizioni della carriera di Luigi Nono, del 1951. L’Ensemble Gamo  (Gruppo Aperto Musica Oggi) – fra le più illustri istituzioni italiane dedicate alla musica contemporanea – già ospite più volte nel corso delle stagioni al Maggio è guidato da Francesco Gesualdi. La regia del suono è curata da Alvise Vidolin. L’Ensemble è composto da Roberto Fabbriciani al flauto e Ilaria Baldaccini al pianoforte. Insieme a loro Patrizia Scivoletto, contralto; Giovanni Ricucci, clarinetto; Stefano Franceschini, clarinetto basso; Mario Barsotti, basso tuba; Michele Bianchini, sassofono alto; Paolo Faggi, corno e Omar Cecchi, Nazareno Caputo, Mattia Ferrante e Dimitri Paci alle percussioni. Il concerto. Il compositore veneziano Luigi Nono, di cui quest’anno si celebrano i cento anni dalla nascita, è stato senza dubbio tra i maggiori artisti della seconda metà del Novecento. Allievo di Malipiero, Maderna e Scherchen, frequentatore dei Ferienkurse für neue Musik di Darmstadt, all’inizio della carriera Luigi Nono sposa la tecnica del serialismo senza tuttavia ritenerlo un dogma assoluto del fare musica. Attento e fine ascoltatore dei suoni che lo circondano, Nono ne esplora ogni sfumatura, fino alla più sottile, creando composizioni, anche con l’ausilio della musica elettronica, dove la musica pare emergere dal nulla e dialogare con il silenzio. Il concerto proposto dal Gamo ripercorre a ritroso l’evoluzione dello stile del compositore: dal decostruttivismo della post-avanguardia ai primi lavori nati nel solco delle esperienze post-weberniane degli anni ’50. Presentata a Darmstadt nel 1951, Polifonica-Monodia-Ritmica fu salutata come la composizione più interessante del secondo dopoguerra. In essa Nono adotta un serialismo non ortodosso in cui la serie ad esempio non è rappresentata dalla totalità delle dodici note ma si configura attraverso la ripetizione di una semplice cellula ritmico-melodica. La pagina giovanile è suddivisa in tre brani collegati ai diversi aspetti cui allude il titolo: il tessuto polifonico che si costruisce via via a partire da una cellula motivica semplice; la cantabilità "in ascolto dei silenzi, dei canti e degli echi”, come scriveva l’autore, e il denso intreccio ritmico affidato alle sole percussioni. Il Gamo è una delle più antiche e illustri istituzioni italiane dedicate alla musica contemporanea.