GIULIO ARONICA
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FánHuā Chinese Film Festival: la Cina contemporanea al Cinema La Compagnia

La quarta edizione della rassegna diretta da Paolo Bertolin apre domani la "50 giorni di cinema a Firenze" con cinque giornate e quindici titoli dedicati alla Cina rurale e metropolitana, tra tradizione e modernità.

FánHuā Chinese Film Festival

FánHuā Chinese Film Festival

Firenze, 1 ottobre 2024 - Forza, fortuna e benessere. E' il Drago verde la figura simbolo dell'oroscopo cinese nel 2024: ma al posto delle fiamme, dalle sue fauci escono morbide varietà di fiori che sbocciano, come quelli germogliati dalla florida semina del cinema cinese, protagonista della quarta edizione del FanHua Chinese Film Festival, la rassegna diretta da Paolo Bertolin che apre domani sera la "50 giorni di cinema a Firenze" con cinque giornate di proiezioni, presentazioni di libri, laboratori di disegni e la consueta cena tosco-cinese organizzata in collaborazione con il Cibrèo. 

La manifestazione, frutto della sinergia tra il presidente dell'Associazione FanHua e Zhong Art International Gianni Zhang e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio e Cesvot,  è un ponte tra Asia e Occidente fatto di arte, tradizioni e cibo, per raccontare quello che non si conosce, lontano da stereotipi e pregiudizi: "Tante iniziative speciali e una ricca di selezione di quindici titoli - spiega il direttore Paolo Bertolin - Un viaggio affascinante che inizia con 'Snow Leopard', l'ultimo film del maestro tibetano prematuramente scomparso Pema Tseden, e prosegue tra lungometraggi di fiction, animazione e corti con 'Growing Apart', amaro bilancio dell'esordiente Long  Lingyun sul lascito delle leggi sul figlio unico, 'Good autumn, Mommy", dramma femminista di Chen Shizhong sul ruolo delle donne nei villaggi rurali, e 'To kill a Mongolian Horse', il ritratto commovente dipinto da Jiang Xiaoxuan sul mondo al tramonto dei mandriani delle steppe della Mongolia interna". 

Il festival si conclude domenica con due premiere italiane, "She sat there like all ordinary ones" di Qu Youjia - dedicato all'istituzione scolastica, la formazione degli studenti e il rapporto con docenti e genitori - e "All ears", pacata meditazione di Liu Jiaying su temi universali come la morte, l'identità e la manipolazione della realtà. Per chiudere in bellezza con il restauro digitalizzato a trent'anni dall'uscita del classico "A soul haunted by painting", il capolavoro firmato dalla regista Huang Shuqin che racconta sulla base del romanzo autobiografico della scrittrice Shi Nan la vita della pittrice cinese Pan Yuliang, interpretata dalla diva Gong Li.