MAURIZIO COSTANZO
Cosa Fare

Firenze, a teatro ‘In nome della madre’. La Sacra Famiglia secondo Erri De Luca

Il 6 dicembre in prima toscana al Teatro Cantiere Florida

Firenze, a teatro ‘In nome della madre’

Firenze, a teatro ‘In nome della madre’

Firenze, 3 dicembre 2024 – Uno sguardo inedito sulla Sacra Famiglia e su una delle maternità più celebri della storia – quella di Maria, madre di Gesù – dalla penna di uno dei più sensibili autori del nostro tempo: Erri De Luca. Venerdì 6 dicembre ore 21.00 sarà in scena in prima toscana al Teatro Cantiere Florida di Firenze (via Pisana 111 Rosso) “In nome della madre”: dall’omonimo romanzo dell’acclamato scrittore, giornalista e poeta uno spettacolo evocativo per muovere riflessioni nuove attorno a uno degli archetipi culturali più fondativi della nostra società, nell’ambito della stagione di prosa a cura di Elsinor Centro di Produzione Teatrale. Diretta da Danilo Nigrelli, l’intensità recitativa di Patrizia Punzo porta in teatro il racconto dei nove mesi di gravidanza di Maria, in ebraico Miriàm, dal punto di vista di lei stessa: una ragazzina alle prese con un evento molto più grande di lei. De Luca, profondo conoscitore dell’ebraico antico e delle Sacre Scritture nonché ateo dichiarato, si mette nei panni di un’adolescente vissuta più di duemila anni fa per farne un ritratto intimo, rispettoso e amorevole, dal concepimento alla nascita del figlio, che mette in risalto tutta la sua forza, tenacia e fede. Una produzione Elsinor in replica sabato 7 novembre ore 21.00, info e ingressi www.teatroflorida.it. La vicenda la conosciamo bene o, almeno, crediamo di conoscerla. È uno dei momenti fondanti della religione cristiana. L’angelo, i pastori, la stella cometa, il bue e l’asinello sono parte di un immaginario condiviso da tutti, credenti e non, ma qui vengono presentati in una forma unica dal momento in cui De Luca sceglie di affrontare la vicenda attraverso gli occhi di Maria stessa. “In nome della madre” è un testo che apre diversi spunti di riflessione: all’amore tra Maria e Giuseppe, che emerge come sentimento tenero e allo stesso tempo molto terreno, fanno da contrappunto la discriminazione e l’esclusione sociale subite dalla Sacra Famiglia per eccellenza, percepita dai suoi contemporanei come strana, inaccettabile, fuori dalla legge. Maria è considerata un’adultera, Giuseppe uno stupido, il bimbo è il frutto del peccato. Una Strana Famiglia che con le proprie scelte si è posta fuori dalla comunità dove è sempre vissuta, diventando extra-comunitaria, diversa. “L’opera di De Luca – racconta Danilo Nigrelli – non nasce come testo teatrale ma sembra avere già in sé una forza drammaturgica. Proprio perché è Maria a parlarci direttamente, a descrivere gli stati d’animo suoi e di chi la circonda, è lei a condurci da Bethléem a Nazareth, è lei che ci “presenta” Gesù appena nato. La scenografia è essenziale: due sedie e due teli di stoffa. Non serve altro per raccontare questa storia. Serve un’attrice, però. Un’attrice istintiva e solida, ma soprattutto generosa. Un’attrice come Patrizia Punzo. Un’attrice non più ragazzina, madre lei stessa, donna del nostro tempo. Sembra così lontana da Maria, dalla sua vita, e il suo non poteva quindi essere un lavoro di immedesimazione. Sin dal principio il viaggio di Patrizia verso Maria è stato complicato, pieno di dubbi… siamo partiti proprio da quelli. I suoi dubbi sono diventati quelli di Maria, le nostre incertezze sono diventate la chiave per provare ad avvicinarci a questa storia e soprattutto per trovare il modo di raccontarla. Patrizia non ci mostra Maria, partecipa la sua tenacia, la sua semplicità, la sua Fede. E questo ormai avviene ogni volta che compie questo viaggio… in nome della madre. Un piccolo miracolo di cui le sono enormemente grato”.