MAURIZIO COSTANZO
Cosa Fare

Firenze, al via a San Salvi ‘Artè di libertà’

Primi appuntamenti con ‘Quartetto per la fine del tempo’ e ‘Non mollare’

‘Quartetto per la fine del tempo’

‘Quartetto per la fine del tempo’

Firenze, 16 gennaio 2025 - Il 2025 dei Chille inaugura un nuovo e più ambizioso percorso triennale: Arte’ di Liberta’. La compagnia lo realizzerà con il decisivo sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze e Città metropolitana, Fondazione CrFirenze, Unicoop e Spett-Attori! Nel titolo un esplicito gioco di parole: Art è di Libertà. I Chille partono da un 2024 davvero significativo, per molti versi sorprendenti. Nell’anno che ha seguito i “primi 50 anni di attività” (1973-2023) tutto è piacevolmente cresciuto: spettacoli, numero di spettatori, incassi, riconoscimenti da parte degli Enti pubblici…e spesso addirittura in contrasto con la riduzione dei singoli budget per la Cultura. A ciò si aggiunga che il nuovo D.M. ministeriale per lo Spettacolo dal vivo, prevedendo una significativa innovazione nella categoria ‘Centri di produzione’ per i quali dal 2025 è possibile anche una dimensione quantitativa più contenuta, consente di ipotizzare un salto in avanti nel riconoscimento ministeriale per la compagnia. In queste coordinate generali si colloca il nuovo percorso Arte’ di Liberta’, che vivrà in una significativa presenza anche di giovani Artisti (attori, drammaturghi, musicisti tra i quali Salomè Baldion e Francesco Lascialfari) e in una rinnovata attenzione ad una reale parità di genere. Non è un caso che da quest’anno Sissi Abbondanza affianchi anche formalmente Claudio Ascoli nella direzione dei Chille! “In Arte’ di Liberta’ - precisano Ascoli e Abbondanza – vogliamo evidenziare che compito dell’Arte e del Teatro sia di sottolineare la centralità-necessità della Libertà nella Pace e Dignità per tutti, oggi sostanzialmente disattesa. Basti ricordare le recenti inascoltate riflessioni di Papa Francesco sulla Terza guerra mondiale diffusa, sullo scandalo della crescente povertà e sulla dilagante crisi ambientale. Da tempo noi Chille siamo particolarmente attenti a questi temi: ne è esempio la realizzazione “da rifiuti solidi” del Marco Cavallo del XXI secolo, scultura creata dall’Artista Edoardo Malagigi e da noi donata alla città di Firenze nel centenario della nascita di Basaglia”. Il progetto è largamente riferito alla cultura francese (Messiaen, Dada, Vitrac, Satie, Artaud…): i Chille sottolineano in merito la preziosa collaborazione dell’Institut Français de Florence. Obiettivo prioritario del 2025 è l’impegno a continuare a lavorare per ri-creare una comunità di Spett-Attori - spettatori attivi - stimolando pratiche di partecipazione e cittadinanza attiva, anche riprendendo la lezione di Franco e Franca Basaglia di attenzione agli esclusi, alla ricerca di un vero incontro nella reciprocità. Tutto ciò soprattutto con gli under 25 e gli over 65: Persone con caratteristiche opposte, ma accomunate da una solitudine che può portare alla depressione. Per i Chille, i più giovani spesso vivono oggi un disagio cresciuto negli ultimi anni segnati dalla pandemia e in una società sempre più virtuale. Così pensano che ‘chiudersi’ sia l’unica soluzione. D’altro canto i più anziani si sentono totalmente fuori posto, invasi solo da nostalgici rimpianti. Passando all’esame del programma, Ascoli e Abbondanza accennano alla seconda parte dell’anno che, prima di uno spettacolo dedicato a Pasolini che debutterà sabato 1° novembre a 50 anni dal suo omicidio, vedrà l’edizione n. 27 di Estate a San Salvi. Questo progetto, realizzato grazie al decisivo sostegno di Fondazione CrFirenze, prevede 3 mesi di Musica (con il concerto di Riccardo Tesi nella Festa di Ferragosto), Cinema e naturalmente Teatro: l’estate sansalvina sarà infatti inaugurata a giugno con le produzioni Chille in omaggio a Dada e Kafka. Lo scrittore praghese rivivrà in “Non i racchiusi, bensì i veggenti”, uno spettacolo di e con Rosario Terrone, tratto dai Diari e dalle Lettere dell’autore de La metamorfosi. Un’ultima, importante anticipazione. I Chille dedicano una produzione ed un vero e proprio festival a “Non Mollare”, in occasione del centenario dell’omonimo foglio clandestino, nato appunto a Firenze nel 1925 e cancellato dalla violenza fascista nello stesso anno. Per ” Non Mollare” i Chille lavoreranno in collaborazione con Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, Istituto Storico della Resistenza in Toscana, Memorie di Resistenza Fiorentina ed alcune biblioteche cittadine; tra le presenze si segnalano quelle di Letizia Fuochi e Chiara Riondino. «Non ci è concessa la libertà di stampa? Ce la prendiamo». Questa la dichiarazione che appare nel primo foglio di Non Mollare, diventando negli anni il motto d’ogni esperimento di giornalismo clandestino. Ad adottare la frase è un gruppo di giovani antifascisti, raccolti a Firenze intorno a Gaetano Salvemini. La pattuglia comprende quattro giovanissimi: Ernesto Rossi, i fratelli Rosselli, Carlo e Nello Traquandi. Siamo nel gennaio del 1925. Il fascismo si avvia al terzo anno di potere. Ha commesso, sopprimendo Giacomo Matteotti, un delitto che per breve tempo è sembrato riuscirgli fatale. Fugace illusione! Lo squadrismo assurge ormai a metodo di governo nell’assenza di una concreta opposizione. Il titolo “Non mollare” lo trova Nello Rosselli. La rivolta, di cui il giornale si farà eco per ventidue numeri dal gennaio all’ottobre del 1925, appare tale solo in paragone con la sospensione, imposta dal fascismo, d’ogni forma di libertà: «Volete che sparisca la stampa clandestina?», era il monito ch’esso diffondeva, «Rispettate la libertà di stampa». (…) E di conseguenza «Chi riceve il bollettino è moralmente impegnato a farlo circolare» Un’esperienza che vedrà in pochi anni le uccisioni di tutti coloro che condivisero le istanze di Non Mollare, a partire da quel 3 ottobre, la notte dell’Apocalisse - notte di San Bartolomeo che, tra gli altri, vide l’uccisione di Gaetano Pilati a poche centinaia di metri da San Salvi. Da tutto ciò i Chille partono per produrre uno spettacolo (e un Festival) di emozioni-riflessioni con il dichiarato obiettivo di percorrere e far vivere Oggi i Luoghi, gli Eventi, le Persone del Non Mollare. Eccoci finalmente ai primi appuntamenti dell’anno. Si comincia con un evento davvero speciale che si svolge – fatto davvero singolare - in due puntate: lunedì 27 gennaio (Giorno della Memoria) e sabato 29 marzo. Lo spettacolo-evento è Quartetto Per la fine del tempo, che prende vita a partire dalla omonima composizione musicale di Olivier Messiaen. Scrittura scenica di Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza. Sul quartetto - annota Dario Ascoli, critico musicale (Corriere del Mezzogiorno) e musicista, oltre che tra i fondatori dei Chille: “È la baracca 27 B, avvolta nella neve, nel campo di prigionia tedesco di Gorlitz che il 15 gennaio 1941 si riempie dei suoni del «Quartetto per la fine del tempo», appena composto dal pianista seduto ad un verticale scordato e dalla meccanica compromessa dagli urti, dall’umidità e dal freddo. E’ un trentenne francese strappato alla sua ben avviata carriera in una retata nazista: il suo nome è Olivier Messiaen. In quella prima esecuzione il violinista era Jean Le Boulaire, poco più che un ragazzo che era riuscito chissà come e a che prezzo, a procurarsi uno strumento passato attraverso il filo spinato del campo di concentramento. Un violoncello acquistato in città grazie a una colletta tra tutti gli internati era suonato dal già celebre Etienne Pasquier, mentre il solo che poteva disporre del proprio strumento, perché occultato nel ridotto bagaglio ammesso, era il clarinettista ebreo Henry Akoka. Alla fine di quel singolare concerto, un prigioniero si avvicinò ai quattro musicisti pronunciando una frase che essi non potranno e che nessuno dovrebbe mai dimenticare: «Questa musica ci riscatta tutti. Non ci riporta dove siamo, ma a quello che siamo. Esseri umani»”. I Chille realizzeranno una produzione teatrale che sta nascendo in un percorso di alta formazione teatrale che dal mese di ottobre 2024 vede impegnate, sotto la direzione di Ascoli e Abbondanza, giovani attrici-performers provenienti da tutt’Italia e non solo: Yasmin Al Qadri, Salomè Baldion, Sabrina Bruno, Isabella Covelli, Lucia Pipchak, Gloria Trinci. Nel primo studio sarà raccontata, a partire dalle emozionanti parole di Rebecca Rischin (“Per la fine del tempo. La storia del Quartetto di Messiaen”), la straordinaria avventura che portò i 4 musicisti a realizzare il concerto nel campo di prigionia. Nell’evento gli spettatori vivranno l’intera musica del Quartetto nella registrazione dell’edizione del 1956 che Messiaen riteneva la più rispondente ai suoi desideri/sogni. Per il secondo studio, non mancheranno sorprese con l’obiettivo di coinvolgere ulteriormente il pubblico sulla necessità di creare bellezza, anche in situazioni di evidente difficoltà, allora come adesso. Si segnala ancora una singolarità: sarà possibile acquistare solo biglietti per entrambi gli eventi e al costo politico di intero € 18, ridotto coop/arci € 15. Sempre a gennaio i Chille lanciano la terza edizione del Bando e Festival Spacciamo culture interdette, il cui sottotitolo recita: Rigenerazione, arte e spazi pubblici nell’ex manicomio di San Salvi. Il progetto è in partenariato con Accademia Belle Arti Firenze e DiDA Unifi e in collaborazione con istituzioni, associazioni e persone impegnate in percorsi di rigenerazione urbana e di attenzione alla salute mentale. Si parte da un bando strutturato in due sezioni, entrambe rivolte a giovani maggiorenni under 35. La sezione 1, Arte visiva e architettura, prevede un bando per artisti/e di arti visive, architetti/e, designer, paesaggisti/e e pianificatori/trici chiamati/e a intervenire sul tema degli spazi pubblici da restituire alla città, mediante l’interazione tra corpo, spazio e opera d’arte. La sezione 2, Teatro e danza, prevede un bando per attori/trici, danzatori/trici e drammaturghi/e, impegnati/e a interpretare o riscrivere storie interdette di ieri e di oggi. L’obiettivo è di veder lavorare insieme artisti di diversi linguaggi che si uniranno in un unico grande evento collettivo. I prescelti, infatti, dopo un’attività di formazione laboratoriale con sopralluoghi/lezioni/incontri con docenti, artisti e comunità locale, saranno accompagnati alla realizzazione di installazioni, opere, performance da presentare nel Festival che si terrà a San Salvi nei giorni dell’anniversario della legge Basaglia, da domenica 11 a martedì 13 maggio 2025. Per partecipare, ogni studente/artista dovrà inviare la propria candidatura singolarmente (indicando eventuali collaborazioni) a [email protected] entro e non oltre sabato 22 febbraio 2025. Maggiori dettagli sono su www.chille.it. Alla sezione 1 (arte visiva e architettura) potranno partecipare 10 studenti/esse iscritti/e alla Scuola di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, 10 studenti/esse iscritti/e all’Accademia di Belle Arti di Firenze e 5 artisti/e o studenti/esse esterni/e al Dida e all’Accademia. Tutti sono invitati ad inventare e realizzare installazioni per San Salvi. Tra i 25 selezionati, e che parteciperanno al seminario tematico per il quale sono previsti crediti formativi, ne saranno scelti 10 che beneficeranno di un plafond di 700 euro per realizzare i loro progetti. La sezione 2 (teatro e danza) è aperta a 4 attori/trici, performer, danzatori/trici e drammaturghi/e. È possibile candidarsi come artista singolo/a, o con un lavoro tra massimo due artisti/e. Ogni candidato può presentare una sola idea progettuale originale che non sia stata già proposta o presentata ad altri concorsi. Quale il tema lanciato dai Chille? I candidati della sezione 2 sono invitati a costruire e raccontare storie interdette a partire da storie o esperienze relative alle fragilità di oggi, al loro muoversi in questo tempo, nei manicomi invisibili mai scomparsi. Ed ancora a partire da memorie, epistolari, diari, ricordi, interviste di chi ha vissuto il manicomio da internato – psichiatra - infermiere, di chi ha potuto godere dell’applicazione della legge 180 e di chi invece…non è mai uscito. La messa in scena può avere o non avere un testo: avrà una durata massima di 20’, deve prevedere in scena massimo 2 attori/trici ed essere – dal punto di vista scenico ed illuminotecnico - di facile realizzazione. Durante il Festival una giuria mista di tecnici e pubblico assegnerà agli artisti della sezione Teatro e Danza un primo premio di 500 € ed un secondo di € 300. Segnalando le Giornate della Poesia e del Libro, la Festa di Calendimaggio la Giornata Nazionale del Cavallo, il Controanniversario di San Salvi e il Superamento del Manicomio il Festival Outsider Art e Arte Irregolare, il percorso europeo CERV “Incontri nella reciprocità”, le tante ospitalità di compagnie teatrali e di danza che saranno a San Salvi in un programma senza soluzione di continuità, i Chille invitano gli interessati a ricevere ulteriori informazioni a contattarli: telefono/whatsapp 335 6270739, mail [email protected] o consultare il sito www.chille.it. Ha detto l’assessore Bettarini: “Innovazione e riflessione, approfondimento e recitazione: sono gli ingredienti di questa nuova stagione, ‘arte e libertà’, che per tutto l’anno farà sognare San Salvi” ha detto l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini. “Tanti protagonisti, molti volti noti ma anche tanti giovani attori metteranno in scena un programma che offre davvero un notevole spaccato nella produzione teatrale".