Firenze, 21 gennaio 2025 - Il 23 gennaio alle ore 21 il Centro Mediterraneo delle arti presenta lo spettacolo "Avec le temps Dalida", dove Maria Letizia Gorga ci regala un'interpretazione straordinaria, diventando la voce e l'anima di una delle più grandi icone della musica francese. Dalida, per il suo modo di attraversare la storia, d’illustrarne i cambiamenti, è una vera eroina dei nostri tempi. La piccola ragazza italiana dagli occhiali spessi, nata in un sobborgo popolare del Cairo diventata prima Miss Egitto e poi Mademoiselle Bambino la regina dei juke-box, verrà infine consacrata come la più grande cantante francese di tutti i tempi. “Questo spettacolo – spiega Maria Letizia Gorga - è un omaggio a questa grande artista che è stata spesso dimenticata. Di origini calabresi, nata in Egitto ed emigrata in Francia, è considerata una delle star internazionali più importanti, basti pensare che ha venduto più dischi di Frank Sinatra. Ha cantato in tantissime lingue in tutto il mondo, spaziando da un repertorio più nazional popolare alla canzone d’autore alla disco music. Raccontare questa donna è stato un viaggio molto bello: Dalida ha cantato il valore della diversità, della poesia, attraversando più generi musicali. Ho scelto personalmente i pezzi da interpretare: ad esempio la canzone ’18 anni’ le valse il disco di diamante e 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Tra un brano e l’altro c’è il racconto della storia di una artista tutta da riscoprire”. In vita il generale de Gaulle l’aveva insignita della medaglia della Presidenza della Repubblica, unica donna ed unico artista ad averla ottenuta e alla sua scomparsa Parigi le ha dedicato una piazza: Place Dalida! Alla scoperta del suo busto il giornale "Libération" scrisse: "Dalida è più presente che mai, nessuna artista sarà mai così celebre…". È stata contemporaneamente la vamp hollywoodiana tutta lustrini e file di boys ed anche la più grande diva mediorientale, per diventare dopo la morte, una figura-culto per una intera generazione. Durante tutta la vita dietro la star Dalida, la donna Jolanda ha amato e sofferto semplicemente, umilmente. Si è donata senza limiti agli uomini della sua vita come ad un pubblico che aveva per lei sempre il “viso dell’amore” vivendo costantemente la tragedia di essere amata più come artista, che come persona. L’idea dello spettacolo nasce dal desiderio di farci anche noi sua memoria, e ricordare oltre alla sua vita, le canzoni che l’hanno resa celebre e che ci hanno appassionato. Abbiamo dimenticato o trascurato troppo a lungo la storia di una ragazza italiana del sud che è passata alla storia fuori dell’Italia: nemo profeta in patria? No, forse solo un’artista troppo scomoda per i benpensanti, o per quelli che dopo il tragico evento di Sanremo, hanno preferito sacrificarla sull’altare dei non graditi per salvare uno dei business più redditizi dell’epoca, quello delle case discografiche. Ci piace ricordarla nel suo infinito repertorio musicale di vario genere, nel suo sorprendente trasformismo, nel suo misterioso e affascinante percorso tra arte e amore, malinconico e beffardo, scientificamente interrotto dalla sua volontà di decidere anche la propria morte. Lo spettacolo è scritto e diretto da Pino Ammendola, al pianoforte Stefano De Meo, al violoncello Laura Pierazzuoli, ai fiati Luciano Orologi, arrangiamenti Stefano De Meo, elementi scenici Raffaele Golino, coreografie Jacqueline Chenal , organizzazione PigrecoDelt.
Cosa FareFirenze, il mito di Dalida rivive in scena grazie a Maria Letizia Gorga