MAURIZIO COSTANZO
Cosa Fare

Firenze, in concerto la violoncellista di fama mondiale Julia Kent

Il 16 marzo si esibirà al Parc

Julia Kent

Julia Kent

Firenze, 11 marzo 2025 – Violoncello, suoni ambientali e tessiture elettroniche per un’impronta musicale che è stata definita “cinematica e impressionista”. Julia Kent, artista canadese di stanza a New York, già in formazione con band del calibro di Antony and the Johnsons, sarà a Firenze domenica 16 marzo alle  ore19 al PARC Performing Arts Research Centre di Firenze (piazzale delle Cascine 4/5/7) per un live in solo nell’ambito di Mixité – Suoni e voci di culture antiche e attuali, la rassegna dedicata al sound globale firmata Toscana Produzione Musica (TPM). Oltre ad essersi esibita nei più grandi festival del mondo (dal Primavera Sound al Donau Festival, dall'Unsound Festival al Mutek), Kent ama mettere la sua musica al servizio di altre discipline artistiche accompagnando performance teatrali e di danza (Royal Dramatic Theatre Stockholm, Ballet Nationaltheater Manheim, Balletto Civile, Balletto Teatro di Torino) e comparendo in lavori per il grande schermo (un suo brano figura in "This must be the place" di Paolo Sorrentino). La sua colonna sonora per "Stories from the sea" di Jola Wiezcorek si è aggiudicata il premio per la “miglior musica in un film documentario” al Max Ophüls Prize Film Festival. TPM, centro di produzione musicale con lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo, è presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Maurizio Busìa e Francesco Mariotti e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Fondazione CR Firenze. Negli ultimi anni Julia Kent ha intensificato l'attività solista, performando in centinaia di concerti e firmando cinque album. “Delay” (Important, 2007), ispirato al disorientamento legato al senso del viaggio, “Green and Grey” (Tin Angels, 2011), che evoca il rapporto tra processi organici e tecnologia, “Character” (il primo per la prestigiosa label inglese Leaf, uscito a marzo 2013), un viaggio nella propria geografia interiore. Nel 2025 è la volta del teso e dissonante “Asperities”, dedicato a temi universali quali senso di colpa e paura, seguito nel 2019 da “Temporal”, quinto e per ora ultimo lavoro in studio. “Temporal” è una meditazione sulla natura fragile e transitoria dell'esistenza. "Gran parte della musica del disco è stata scritta per opere teatrali e di danza, traendo ispirazione da testi o coreografie a cui reagiva – spiega Kent – ma i brani sembravano venire tutti fuori dal medesimo mondo emotivo ed è stato naturale assemblarli in un album. Quando mi esibisco dal vivo, con la danza o col teatro, sento la fragilità del nostro mondo fisico. Danzatori e attori, chiunque abbia come strumento il proprio corpo, non ha nulla con cui proteggersi dalle leggi della gravità e del tempo. Sono molto forti eppure esposti e soggetti a limiti in modo molto più radicale di altri, per via della corporalità del loro lavoro. Sul palco io ho uno strumento che media per me, loro invece sono nudi”.