MAURIZIO COSTANZO
Cosa Fare

Firenze, in mostra a Palazzo Vecchio gli sguardi dei nonni della città

L'esposizione “Nei tuoi occhi, il Volto di Montedomini" con foto di Leonardo Pasquinelli, dal 18 novembre al 1 dicembre nel Cortile del Michelozzo, sostiene il progetto Solimai

 “Nei tuoi occhi, il Volto di Montedomini"

“Nei tuoi occhi, il Volto di Montedomini"

Firenze, 14 novembre 2024 - Sguardi intensi pieni di ricordi, espressioni che raccontano storie di vita. Cicatrici, rughe, sorrisi. Sono i volti degli anziani di Montedomini, ritratti dal fotografo Leonardo Pasquinelli ed esposti nella mostra “Nei tuoi occhi, il Volto di Montedomini" dal 18 al 1 dicembre nel Cortile del Michelozzo in Palazzo Vecchio a Firenze. La mostra, composta da 20 scatti di volti di ospiti di Montedomini, sostiene “Solimai” il progetto nato dalla collaborazione tra Fondazione Montedomini, Fondazione CR Firenze e Comune di Firenze per aiutare gli anziani soli. “I nostri cari anziani sono un tesoro da custodire, in questa società dove conta solo l’efficienza, la velocità, la produttività, loro ci risvegliano e con la loro presenza semplicemente ci dicono che l’essenziale ha bisogno di contemplazione, ha bisogno di tempo, ha bisogno di silenzio” spiega Pasquinelli. Gli scatti si concentrano soprattutto sullo sguardo. “Gli occhi ci trasportano all’interno di una realtà più vera, più solida dell’apparenza, fino a scoprire quel Volto più grande che fa risplendere e dà senso ad ogni volto”. “L'azienda pubblica dei servizi alla persona Montedomini è vicina alle persone fragili dal 1476: gli anziani sono al centro del nostro lavoro ma devono essere al centro anche delle vite di tutti i fiorentini. Gli anziani soli che vivono a Firenze sono circa trentamila: un terzo ha difficoltà ad uscire autonomamente e vive in casa in condizioni di solitudine e di emarginazione: grazie al progetto Solimai possiamo raggiungerli e stargli vicino” afferma Luigi Paccosi, presidente del Cda di Montedomini. “Montedomini, insieme al Comune di Firenze e con il sostegno della Fondazione CR Firenze, è in prima linea per combattere la solitudine dei nostri anziani, soprattutto attraverso il progetto di solidarietà e volontariato ‘Soli Mai – Una rete contro la solitudine’ che in pochi anni è diventato un supporto fondamentale a tanti anziani soli della nostra città – sottolinea la sindaca Sara Funaro - Teniamo particolarmente a questo progetto che dà assistenza e compagnia ai nostri cittadini più avanti con l’età perché sappiamo benissimo che uno dei primi nemici da combattere per loro è proprio la solitudine. Questa mostra fotografica riesce nell’obiettivo di far emergere quanto bene abbia apportato questo progetto ai nostri anziani. I volontari coinvolti, con il loro entusiasmo, il loro amore e la loro forza, sono riusciti a strappare sorrisi e a donare momenti di serenità e gioia a tutti loro”. “La solitudine è una piaga che si nasconde dietro le dinamiche sociali contemporanee – afferma Gabriele Gori, direttore generale Fondazione CR Firenze – . La vera sfida è riconoscere che la solitudine degli anziani non è solo un problema che riguarda l’individuo o i suoi familiari più o meno lontani: è la società tutta a doversi prendere cura dei suoi membri più vulnerabili. Fondazione CR Firenze ha assunto questa responsabilità come una missione a servizio delle persone e della comunità. Con la speranza di riuscire a far sentire sempre più anziani meno soli grazie a iniziative come questa”. Solimai nasce per offrire supporto gratuito alle centinaia di famiglie che vogliono migliorare la qualità della vita dei propri familiari: i volontari mettono a disposizione il loro tempo libero per fare compagnia agli anziani soli della città e regalare loro un momento di gioia e condivisione e dalla collaborazione di alcune tra le più importanti realtà associative del territorio fiorentino. Del progetto fanno parte infatti alcuni sportelli attivati dalle singole associazioni che, a seguito delle richieste di assistenza, provvedono a reperire ed assegnare i volontari in base alle esigenze segnalate e agli specifici bisogni. Nel tempo sono nate, fra gli anziani e i volontari, relazioni di amicizia e di reciprocità. Maurizio  Costanzo