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Firenze, in scena a teatro ‘Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro’
Firenze, 14 febbraio 2025 – Una bambina di sei anni e una madre pronta a tutto pur di portarla ai vertici della celebrità. Attorno a questa ossessione per la fama ruota “Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro”, il nuovo lavoro di Emanuele Aldrovandi, regista teatrale e cinematografico vincitore di riconoscimenti tra cui il premio Hystrio e il Nastro d’Argento. Appuntamento con la prima toscana dello spettacolo venerdì 21 febbraio ore 21.00 al Teatro Cantiere Florida di Firenze (via Pisana 111 Rosso), nell’ambito della stagione di prosa a cura di Elsinor Centro di Produzione Teatrale. Col suo stile divertente e feroce Aldrovandi esplora l’insano rapporto fra felicità e realizzazione personale. Al centro della storia, una donna e il suo piano bislacco per aiutare la figlia a diventare un’artista di successo: per farlo è disposta a qualunque cosa. Aldrovandi mette a fuoco le conseguenze più intime e personali delle dinamiche che ci spingono verso la ricerca del consenso e dell’approvazione immediata. La riflessione su cosa sia la qualità artistica nell’epoca della post-verità diventa quindi l’occasione per chiedersi, insieme ai personaggi, fin dove siamo disposti a spingerci pur di evitare che chi amiamo debba gestire fallimenti e frustrazioni (in replica sabato 22 febbraio ore 21.00, info e ingressi www.teatroflorida.it). “La scrittura è estremamente concreta e realistica – spiega Aldrovandi – ma l’allestimento è onirico e surreale, perché quello che viene messo in scena è il ricordo di un uomo che continua a rivivere la giornata nella quale la vita di una bambina di sei anni è cambiata per sempre. La storia di una madre, Marta, della sua ossessione per la realizzazione della figlia Emma e del suo piano che coinvolge con l’inganno Chiara, una famosa attrice, e Carlo, cognato appassionato di scacchi, rivive attraverso lo sguardo di Ferdinando, talvolta distaccato, talvolta pieno di sensi di colpa: cosa avrebbe potuto fare di diverso? È possibile cambiare il corso degli eventi e incidere veramente sulla realtà e sul mondo? Se il testo affronta il rapporto fra la felicità e la realizzazione personale, la chiave registica con cui ho deciso di metterlo in scena pone l’accento sul vortice ossessivo di chi è condannato a pensare una cosa e poi, nell’attimo successivo, esattamente la cosa opposta. La realtà si deforma sotto lo sguardo di chi è convinto di non poterla mai conoscere, ma solo ipotizzare”.