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Firenze, l’arte contemporanea in mostra alla Specola

Primo appuntamento con Giovanni Lopez, la personale del pittore romano d’adozione fiorentina inaugura una serie di esposizioni a Palazzo Bini-Torrigiani

Firenze, l’arte contemporanea in mostra alla Specola

Firenze, l’arte contemporanea in mostra alla Specola

Firenze, 8 ottobre 2024 - Non solo cere e minerali. “La Specola” si apre all’arte contemporanea e inaugura un percorso che porterà a Palazzo Bini-Torrigiani rappresentanti delle correnti più significative del panorama attuale. Il primo protagonista sarà Giovanni Lopez, pittore romano d’adozione fiorentina. Da sabato 12 ottobre il Museo de “La Specola” (via Romana 17, Firenze) accoglierà una personale dell’artista, intitolata “Noi, Animali”: l’esposizione raccoglierà alcuni dei più emblematici quadri ad olio provenienti dal suo atelier in Oltrarno e da alcune collezioni private. Le sue tele rappresentano situazioni e luoghi fantastici, nelle quali figure umane e animali raccontano storie che poco hanno a che fare con la realtà. Nelle opere di Lopez è possibile riconoscere animali dalle caratteristiche antropomorfe che interagiscono con esseri umani, immersi in un universo da sogno dal quale l’osservatore finisce per essere rapito, abbandonando i dettami della logica. La mostra, a cura di Diana Di Nuzzo, sarà visitabile fino al 12 gennaio da martedì a domenica, con orario 9-17 (giorni di chiusura: ogni lunedì, 25 dicembre, 1° gennaio). L’ingresso è compreso nel prezzo del biglietto di ingresso al Museo. “Grazie all’immaginazione – racconta Lopez – sono cresciuto vivendo in mondi diversi. Ero bambino e vedevo una penna che decollava dal tavolo come un razzo. Dalla mia stanza partivo per esplorare lo spazio oppure mi ritrovavo al timone di un vascello. Dipingo con una tecnica pittorica classica, su supporti tradizionali, come la tela e il legno – prosegue l’artista –. Curo la preparazione di ogni elemento, seguendo metodi di lavorazione che risalgono al Rinascimento italiano, selezionando sempre i materiali di migliore qualità. Anche rispetto alle confezioni delle marche più prestigiose in commercio spesso preferisco l'uso dei pigmenti, in totale accordo con il valore che cerco di realizzare nelle mie opere”.