MAURIZIO COSTANZO
Cosa Fare

Firenze, Paolo Ruffini in scena a teatro con ‘Il Babysitter’

Appuntamento il 26 dicembre al teatro Verdi

Paolo Ruffini

Paolo Ruffini

Firenze, 22 dicembre 2024 – Paolo Ruffini in scena al teatro Verdi con ‘Il Babysitter’. Appuntamento il 26 dicembre alle ore 16,45. Ruffini porta a teatro il podcast che sta riscontrando uno straordinario successo sui social, con visualizzazioni che oscillano dai due ai dieci milioni. L’idea alla base è quella di raccontare, attraverso una sorta di podcast-vérité, la realtà contemporanea e tutte le sue implicazioni culturali, ma da una particolarissima prospettiva: quella dei bambini. Si moltiplicano così scenette tanto profonde quanto esilaranti, con discorsi o live performance che rendono questi piccoli campioni di umanità unici, irriducibili e bellissimi. Ideato e interpretato da Paolo Ruffini, con tre piccoli interpreti Isabel Aversa, Leonardo Zambelli e Lorenzo Pedrazzi , selezionati a partire dal podcast per spontaneità e attitudine artistica e Claudia Campolongo al pianoforte. Il debutto è avvenuto a Livorno, città natale di Paolo, sul palco del Teatro 4 Mori. Cosa potrebbe accadere se Ruffini, mentre sta per iniziare il suo one man show, venisse interrotto da tre bambini che si sono persi? La risposta è semplice: dovrebbe occuparsi di loro, in attesa che i genitori vengano a prenderli. Ecco che il mattatore labronico diventerà un Babysitter improvvisato, e si troverà a intrattenere non solo il pubblico, ma anche i 3 piccoli guastafeste che sono delle vere forze della natura! Tra giochi di gruppo, momenti poetici, favole, avventure, riflessioni, nascondino e rubabandiera, si parla di libertà e fantasia. L’attesa dei genitori costituisce un vero e proprio conto alla rovescia, facendo diventare il tutto un grande happening teatrale. Il Babysitter è uno spettacolo di comicità e improvvisazione per famiglie e un viaggio tra passato e futuro per re-imparare le cose che solo i più piccoli realmente “sanno”, qualcosa che poi, col tempo e l’esperienza, inevitabilmente perdiamo: il senso del gioco e dell’amore incondizionato.