
La copertina
Firenze, 19 marzo 2025 - Nel volume La pace difficile. Diari di un Ambasciatore a Mosca (pubblicato da Mauro Pagliai nella collana Verità Scomode), l’ex Ambasciatore italiano a Mosca Giorgio Starace racconta in prima persona i drammatici mesi che hanno preceduto e accompagnato l’intervento militare in Ucraina da parte della Federazione Russa. Una testimonianza diretta delle tensioni internazionali e delle implicazioni per l’Italia, l’Europa e il resto del mondo. In UE solo Di Maio cercò la pace tra Russia e Ucraina. Lo afferma l’ex ambasciatore Giorgio Starace nel nuovo libro La pace difficile “Ora non basterà un semplice accordo tra super potenze – denuncia l’autore – Alla base del conflitto permane un cruciale problema di sicurezza fra Russia e Occidente, che richiede un sistema di garanzia collettiva.” Sulla base dell’esperienza maturata negli anni di servizio, Starace sottolinea come il potenziale dell’azione politico-diplomatica sia andato progressivamente indebolendosi, lasciando spazio a soluzioni prevalentemente militari o sanzionatorie e trascurando, di fatto, un autentico impegno per la cessazione delle ostilità: “Nel corso di questo lungo conflitto non ho visto una sola iniziativa politica e diplomatica di un leader europeo in direzione di negoziati e della pace, ad eccezione del tentativo del Ministro degli Esteri Di Maio del maggio 2022”. Il volume, arricchito dalla prefazione di Lucio Caracciolo, descrive in dettaglio le profonde connessioni tra l’economia italiana e quella russa, nonché l’attrazione che larghi strati dell’intellettualità russa nutrono per il nostro Paese. Scrive Starace: “In tre anni di sanguinose ostilità, abbiamo tutti visto l’alto rappresentante per la politica estera dell’UE Borrel, il capo della diplomazia europea, parlarci quasi unicamente di assistenza militare all’Ucraina, di sanzioni nei confronti della Russia e mai di iniziative concrete europee per porre fine a questo conflitto”. Con questo libro, l’Ambasciatore offre uno sguardo privilegiato sulla parabola storica e politica che ha portato a un punto di svolta nei rapporti con Mosca, tracciando i contorni di un futuro ordine internazionale ancora tutto da definire. Proprio in questa prospettiva, Starace invoca la necessità di un sistema di garanzia collettiva, poiché, a suo avviso, non sarà un semplice accordo tra super potenze a garantire la stabilità e la sicurezza di cui l’Europa e il mondo intero hanno bisogno. Giorgio Starace, nato a Viterbo nel 1959, si è laureato in Economia nel 1982 all’Università Bocconi di Milano. Ha intrapreso la carriera diplomatica nel 1985, prestando servizio in Asia, Stati Uniti e Sud America. È stato Ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi, in Giappone e, infine, in Russia, durante una fase culminata con l’aggressione all’Ucraina da parte delle forze di Vladimir Putin. Attualmente in pensione, Starace è Vice Presidente del Consorzio di aziende Aeneas, attivo nell’industria aeroportuale, e membro della Camera di Commercio Italia-Libia.