Firenze, 14 gennaio 2025 - Al Teatro di Rifredi, venerdì 17 e sabato 18 gennaio, alle 21, Claudio Tolcachir dirige Valentina Picello in Anna Cappelli di Annibale Ruccello. Un gioiello teatrale, commovente e scabroso allo stesso tempo, che indaga il ruolo della donna e la sua indipendenza. Un’opera che ci conduce, con umorismo pungente e assurdo, nei labirinti della mente di un personaggio inconsueto, pieno di contraddizioni. Delicatezza, humor e tragedia in un sorriso doloroso che ci attraversa e non ci lascia indifferenti. Venerdì 17 gennaio, al termine dello spettacolo, Valentina Picello incontra il pubblico in sala. Coordina Matteo Brighenti. Un gioiello teatrale, al tempo stesso commovente e scabroso, che s’interroga sulla condizione femminile, mostrandoci una donna alla ricerca della sua indipendenza attraverso il lavoro e, al tempo stesso, la sua dipendenza dal maschio, che sfocia in una surreale ribellione, in cui humor e tragedia si mescolano in un sorriso doloroso, che non lascia indifferenti. Scritto da Annibale Ruccello, il più visionario drammaturgo napoletano del “dopo Eduardo”, già autore di testi cult come Ferdinando e Le cinque rose di Jennifer, portato in scena da Claudio Tolcachir regista di origine argentina, ma di fama internazionale, ospite ricorrente del Piccolo Teatro di Milano, Anna Cappelli si avvale della sorprendente interpretazione di un’attrice tanto creativa e originale, quanto rigorosa e intensa, come Valentina Picello, artista pluripremiata, cresciuta sotto il magistero di Luca Ronconi, già protagonista in Edificio 3 dello stesso Tolcachir, e diretta dai migliori registi italiani, da Emma Dante a Federico Tiezzi, e recentemente presente sul palcoscenico del Teatro di Rifredi in Raccontami tutto da capo di Abel González Melo, diretto da Giovanni Ortoleva. Anna è una giovane degli anni ’60 che cerca, attraverso un lavoro, di essere finalmente autonoma. Per amore accetta, invece, la sottomissione al convivente, ma poi, per causa della sua possessività, i ruoli si invertono e sprofonderà nell’abisso, fino a un epilogo surreale e inaspettato. Valentina Picello ne veste i panni con sensibilità e incisività, le infonde un’impronta unica e originale. Una proposta molto netta: questa donna, il pubblico, e la vita in mezzo a loro. Perché ciascuno di noi potrebbe conoscerla, incrociarla nella propria vita; ma potremmo anche essere lei. Sentirci così impotenti da prendere le decisioni peggiori.
Cosa FareFirenze, Valentina Picello in scena con ‘Anna Cappelli’ di Annibale Ruccello