Firenze, 12 ottobre 2024 - Tanti appuntamenti fino al 24 novembre dedicati alle festività, all’arte e alla storia per favorire la conoscenza della cultura ebraica Riapre straordinariamente alle visite guidate il cimitero ebraico monumentale di Firenze. Domenica 13 ottobre alle ore 11 e domenica 10 novembre alle ore 11 sarà eccezionalmente aperto il cancello del cimitero monumentale di viale Ariosto, 14 a due passi da Porta San Frediano. Durante la visita scopriremo le caratteristiche di questo luogo, che custodisce cappelle e monumenti funerari ottocenteschi, alcuni di straordinario valore artistico.
Tra gli altri, si distingue quello a forma di piramide egizia e la tomba di David Levi, benefattore della nuova Sinagoga fiorentina inaugurata nel 1882. La visita tratterà i temi della ritualità nel lutto e nella morte nell'ebraismo e anche della storia della Comunità Ebraica fiorentina tra fine '700 e fine '800 oltre ad un excursus sugli usi e le tradizioni funerarie ebraiche. Un viaggio nelle sale museali alla scoperta dei paramenti che vestono e impreziosiscono la Torah. Domenica 20 ottobre alle ore 15, fili e tessuti preziosi, magnifici ricami e tessiture con armonie di disegni e colori che si intrecciano con la storia e la cultura ebraica. Durante la visita scopriremo e conosceremo la specificità dell'arte tessile ebraica nel contesto italiano, ponendo l'attenzione non solo alla ricca collezione tessile museale, ma anche ai luoghi in cui è stata realizzata.
Mercoledì 23 ottobre alle ore 11, venerdì 1 novembre alle ore 11 e domenica 17 novembre alle ore 15 si terranno le visite guidate alla Sinagoga e al Museo Ebraico di Firenze per conoscere la storia della costruzione della Sinagoga fino ai giorni d'oggi, e per focalizzarsi sulla ritualità ebraica. Al primo e al secondo piano del museo verrà illustrata la storia degli ebrei fiorentini a partire dal periodo del ghetto del XVI secolo fino al Secondo Dopoguerra. Saranno raccontate le feste ebraiche, il ciclo della vita e le tappe fondamentali dell'ebraismo esemplificati dagli oggetti presenti al museo.
Maurizio Costanzo