MAURIZIO COSTANZO
Cosa Fare

Francesco da Sangallo, una giornata di studi dedicata al ritrattista favorito dai Medici

Il 28 gennaio al Museo Nazionale del Bargello e al Complesso di Orsanmichele una giornata di studi dedicata al celebre scultore e ritrattista rinascimentale

Francesco da Sangallo, opera

Francesco da Sangallo, opera

Firenze, 17 gennaio 2025 - Il 28 gennaio i Musei del Bargello ospiteranno una giornata di studi dedicata a Francesco da Sangallo, celebre scultore e ritrattista rinascimentale, presso due luoghi simbolo dell’arte fiorentina: il Museo Nazionale del Bargello e il Complesso di Orsanmichele. L’iniziativa, organizzata dai Musei del Bargello in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia (Dipartimento di studi umanistici: Lettere, Beni culturali, Scienze della formazione), l’Istituto Nazionale di Ottica e l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR di Firenze, intende offrire un’inedita prospettiva sull’opera dell'artista attraverso nuovi studi storici e recenti scoperte diagnostiche.

La giornata, a cura di Floriana Conte e Benedetta Matucci, vedrà la partecipazione di studiosi di rilievo nazionale e internazionale, che approfondiranno la versatilità tecnica dell’artista, dalla lavorazione del marmo alle dorature e alle policromie. Sarà l’occasione per presentare i risultati di recenti pubblicazioni storico artistiche, archivistiche e di una campagna di indagini diagnostiche. Francesco da Sangallo (Firenze 1494 - 1576), membro della illustre famiglia fiorentina di scultori e architetti, fu tra i più fulgidi emuli di Donatello e di Michelangelo. Le sue opere sono molto presenti nel patrimonio pubblico fiorentino.

Formatosi e perfezionatosi tra Firenze e Roma sulla collezione di ritratti pittorici di famiglia, sulle statue antiche di Roma, all’ombra del Buonarroti e presso la bottega di Piero di Cosimo, Francesco da Sangallo era in grado di progettare statue di grandi dimensioni da destinare ad architetture più e meno complesse; si specializzò nei ritratti funebri e memoriali in marmo e su medaglie fuse (per queste peculiarità è richiesto da vari rami della famiglia Medici) ed era capace di esprimersi in volgare, conscio del genere della trattatistica d’arte.

La sessione mattutina, ospitata nella Sala del Verrocchio del Museo del Bargello, si aprirà con i saluti istituzionali di Massimo Osanna, Direttore generale Musei del MiC e direttore avocante dei Musei del Bargello e sarà presieduta dal professor Francesco Caglioti della Scuola Normale Superiore di Pisa. Il museo conserva capolavori scultorei di Francesco da Sangallo quali il Giovanni gradivo (1530 ca.), e testimonianze significative della sua attività quale ritrattista nella scultura e nella medaglistica.

Nella sala dell’Armeria è infatti conservato il busto di Giovanni dalle Bande Nere (anno 1522-1526 ca.), padre del granduca Cosimo I de’ Medici, mentre nella sala del Medagliere è esposta una serie di medaglie realizzate dall’artista, con il proprio autoritratto e con i ritratti di Paolo Giovio e Niccolò Martelli. Il programma prevede gli interventi di Floriana Conte dell’Università degli Studi di Foggia, che presenterà le novità e le prospettive legate alla figura dell’artista. Seguirà Gianluca Amato dell’Università degli Studi di Siena con un’analisi sui crocifissi lignei di Francesco da Sangallo, collocandoli tra tradizione e innovazione. Dario Donetti dell’Università degli Studi di Verona approfondirà il passaggio dell’artista dalla terracotta al bronzo, mentre Giovanni Sannino della Scuola Normale Superiore di Pisa proporrà uno studio su una Madonna col Bambino attribuita al maestro.

Antonio Geremicca dell’Università della Calabria chiuderà la sessione con un intervento dedicato al rapporto tra Francesco da Sangallo e il mondo delle humanae litterae. Dopo la pausa, la sessione pomeridiana si svolgerà presso il Complesso di Orsanmichele dove, sull’altare maggiore, si trova del gruppo sangallesco della Vergine col Bambino e Sant’Anna (1522-1527 circa). Un recente progetto di ricerca, promosso nel 2022 dai Musei del Bargello in collaborazione con gli istituti INO e ISPC del CNR di Firenze, ha permesso di per riconsiderare la tecnica dello scultore, grazie al rinvenimento di tracce di dorature sulla superficie lapidea avvenuta in occasione di un intervento manutentivo dell’opera promosso dal museo. L’utilizzo di tecniche diagnostiche non invasive ha consentito di esaminare i residui di lamina metallica e di preparazione presenti, e di stabilire con un ampio margine di sicurezza che la doratura fu probabilmente applicata al tempo dell’esecuzione dell’opera.

Dalle indagini sul gruppo di Orsanmichele è derivato un successivo progetto di indagini, attualmente in corso di svolgimento, rivolte ad esaminare altre opere del Sangallo per rilevare, con la stessa diagnostica non invasiva (osservazione a luce ultravioletta, spettroscopia di fluorescenza a raggi X e spettroscopia molecolare Raman), eventuali tracce di doratura e di policromia. La sessione pomeridiana è presieduta da Ilaria Ciseri dei Musei del Bargello ed aprirà i lavori Benedetta Matucci, dei Musei del Bargello, proprio con uno studio sulla Vergine col Bambino e Sant’Anna, soffermandosi sulle antiche dorature emerse e sull’ipotesi di un ritratto segreto. Alessandra Giannotti dell’Università per Stranieri di Siena interverrà con una riflessione sulla Sagrestia Nuova di San Lorenzo a Firenze e la Santa Casa di Loreto, mettendo in luce la complessità dell’attribuzione di Francesco da Sangallo rispetto ad altri scultori.

Alexander Röstel della Kulturstiftung Dessau-Wörlitz offrirà un approfondimento sulla carriera e le collezioni di Ridolfo Sirigatti. Benedetta Cantini dei Musei del Bargello porterà nuovi dati sulle testimonianze di dorature nelle opere di Francesco da Sangallo, mentre Barbara Salvadori e Sofia Brizzi del CNR-Istituto di Scienze per il Patrimonio Culturale, insieme a Jana Striova e Silvia Innocenti del CNR-Istituto Nazionale di Ottica, presenteranno i risultati delle indagini scientifiche, illustrando le tracce di oro e colore emerse dalle sculture marmoree. Louis Pierelli dell’Accademia di Belle Arti di Verona e Gabriella Tonini della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze chiuderanno i lavori con un intervento dedicato ai restauri delle sculture dell’artista, con osservazioni e riflessioni sulle tecniche utilizzate.

Maurizio Costanzo