Luca Boldrini
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Gazebo, da “I like Chopin” all’agriturismo in Toscana. “E i fan vengono a trovarmi”

Venerdì 7 giugno il live al Central Club Firenze un idolo degli anni Ottanta. “Quella canzone ormai appartiene a tutti, non è più solo mia”

Gazebo (al secolo Paul Mazzolini)

Gazebo (al secolo Paul Mazzolini)

Firenze, 4 giugno 2024 – Nella colonna sonora ideale degli anni ‘80 non è possibile non includere “I like Chopin” di Gazebo. Quell’intro iconica, quella melodia perfetta, e poi il binomio con un cult del cinema italiano – “Vacanze di natale” – hanno reso quel pezzo intramontabile. Nonostante Gazebo, al secolo Paul Mazzolini, non sia uno di quei musicisti da una canzone e via, la sua croce e delizia resterà per sempre quel brano. In questi 40 anni ha lavorato un sacco e sfornato album, fatto il produttore, l’arrangiatore e l’imprenditore con il suo agriturismo Borgo Melograno a Chiusi (Siena). E in questa regione che è diventata la sua seconda casa Gazebo torna live, a Firenze, venerdì 7 giugno al Central Club di via del Fosso Macinante per le serate con Radio Stella.

Che serata ci aspetta?

"Sicuramente legata agli anni 80 e sarà un piacere essere a Firenze: perché è una città meravigliosa e perché potrò andare e tornare in giornata, visto che ormai sono un po’ toscano anch’io”.

Grazie a quell’angolo di paradiso che è Borgo Melograno. Come è arrivato in provincia di Siena?

"Volevo spostare il mio studio di Roma, ma la trattativa per la proprietà che avevo notato vicino a Montepulciano non andò a buon fine. Poi trovai quest’angolo incantato vicino a Chiusi, Borgo Melograno, e appena lo vidi mi si illuminarono gli occhi. Pensai che sarebbe stato un peccato non condividere questa bellezza e così condivido questo panorama con i clienti”.

“I like Chopin” è stato ed è un successo evergreen. Croce e delizia, restare per sempre legati a un titolo quando si è lavorato per 40 anni facendo anche tanto altro?

"La musica, quando ha successo, diventa colonna sonora di chi l’ha amata ed è bello vedere che questa canzone non mi appartiene più, adesso è di tutti. Io cercai di staccarmi fin da subito da quel successo per non rimanere in trappola… e non ci sono riuscito (ride, ndr). Speravamo di raddoppiare il successo del mio pezzo, ‘Masterpiece’, invece fu centuplicato. Poi il film “Vacanze di Natale” prolungò l’onda lunga del successo”.

Negli anni Ottanta agli idoli musicali si scriveva, oggi si manda un messaggio via social. Come è cambiato il rapporto fra la star e il fan? 

“All’epoca i fan scrivevano lettere alla Baby Records, una volta alla settimana io passavo e ritiravo lo scatolone. Erano così tante che non riuscivo nemmeno a leggerle tutte, figuriamoci rispondere… Poi con i computer abbiamo imparato una lingua nuova, i fan hanno un contatto più diretto e i miei sono molto affezionati. Qualcuno viene anche a Borgo Melograno a trovarmi. Diciamo che un tempo ero un potenziale nemico di mariti e fidanzati, adesso sono miei fan anche loro e si è creata una specie di famiglia”.

Soldi e successo subito, la musica come un mezzo. Voi eravate diversi. Quale messaggio dà a un giovane che oggi si avvicina alla musica?

"Io studiavo Lettere, con grande rammarico di mia mamma non sono arrivato alla laurea. Ma ho studiato, quello e al conservatorio. Oggi vedo che i troppi giovani hanno come obiettivo primario soldi e successo, a loro dico: amate la musica. Noi facevamo musica per piacere e siamo arrivati al successo, che sognavamo ma senza metterlo prima dell’amore per la musica”.