NICCOLO' GRAMIGNI
Cosa Fare

Il 4 dicembre l'evento su Giubileo e Mediterraneo

Nell'ex carcere delle Murate

L’arcivescovo Gambelli, l’imam Elzir e il rabbino di Firenze Piperno dialogano a Colloquia Mediterranea

L’arcivescovo Gherardo Gambelli e l’Imam Izzedin Elzir (insieme nella foto)

Firenze, 1 dicembre 2024 - La Fondazione Giovanni Paolo II, in collaborazione con il presidente del Consiglio Comunale di Firenze Cosimo Guccione, ha organizzato una giornata di studio e di approfondimento mercoledì 4 dicembre, dalle 10 alle 16, presso l’ex carcere delle Murate, dal titolo “Colloquia Mediterranea”. La Fondazione Giovanni Paolo II, che da oltre venticinque anni opera con progetti sia in Italia che in Medio Oriente ritiene che oggi Firenze abbia un ruolo importante nel dialogo fra gli uomini e le donne che vivono nei diversi Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

La giornata dedicherà la prima parte a una riflessione a più voci sul prossimo Giubileo: "Giubileo, momento di incontro", con Guccione; Gherardo Gambelli, Arcivescovo di Firenze; Gadi Piperno, Rabbino di Firenze; Izzeddin Elzir, Imam di Firenze. “La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo”, come ha scritto nella bolla di indizione papa Francesco, e “Il primo segno di speranza si traduca in pace per il mondo, che ancora una volta si trova immerso nella tragedia della guerra. Immemore dei drammi del passato, l’umanità è sottoposta a una nuova e difficile prova che vede tante popolazioni oppresse dalla brutalità della violenza”, si legge sempre nella Bolla di papa Francesco, Spes non confundit.

“La Fondazione è impegnata nella riflessione – ha spiegato Andrea Bottinelli, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II – sulla pace e sul dialogo, attraverso i progetti che porta avanti in Italia e in Medio Oriente. Crede fortemente che ciascuno di noi possa aiutare in questo processo di dialogo, iniziando a cambiare se stesso, imparando a camminare insieme a ogni uomo e donna del nostro tempo”. Seguirà una conversazione con Gabriella Simoni e Maurizio Naldini inviati di guerra, coordinati da Andrea Ceredani, su “Noi e il Mediterraneo”. Il Mediterraneo ha bisogno dell’impegno quotidiano di ciascuno di noi per ritornare a essere luogo di incontro e di dialogo, non luogo di morte e di guerre. Parteciperà con alcune canzoni anche il rapper Giuseppe Nyamsi.

“La tavola del Mediterraneo”, tenuta dalla scrittrice fiorentina Silvia Chiarantini, sarà poi un momento per riflettere sulla cucina che unisce. Nel pomeriggio, i responsabili delle diverse unità operative della Fondazione, Chiara Squillantini, Luca Rossi, Thibault Joannais, Stefano Ermini, coordinati da Renato Burigana, faranno il punto sui progetti in corso, in Italia e in Medio Oriente, sulle difficoltà e sulle prospettive per il prossimo anno. A proposito del convegno Guccione aggiunge: “Firenze, che pure non si affaccia sul mare, non può prescindere da quel contesto e da quel mondo, luogo di transito di ciò che l'ha anche resa ciò che è diventata nei secoli.

Idee, spezie, semi, tessuti, cultura. Nessuna cultura può prescindere da quello che transita da sempre nei mari, che siano orci con oli e vini, o galere piene di corpi da trattare come merce. L'incontro del 4 dicembre sarà dunque un'occasione unica e speciale che vede in primo luogo protagonisti i tre maggiori rappresentanti delle tre religioni in città - che ringrazio per la loro disponibilità - e che ci dimostrano come, pur nel mondo bellicoso di oggi, il dialogo è possibile, il dialogo è l'unica speranza. Ringrazio altresì la fondazione Giovanni Paolo II per il suo continuo contributo di idee oltre che di azioni molto concrete. Essa opera quotidianamente per far sì che la nostra città, che il mondo sia ogni giorno migliore”.