Signa, 18 novembre 2024 - Oggi vedere una targa con scritto il nome di “Castruccio Castracani” (1281-1328) fa istintivamente sorridere. Eppure... Quel nome significava terrore a Firenze, Prato, Pistoia, violenza declinata in qualità di ghibellino della Signoria di Lucca. In vari comuni si ricordano battaglie. A Signa a Castruccio andò male. Le donne della cittadina pur di non soccombere agli uomini di questo condottiero si immolarono dalla torre e vinsero. Quest'anno quella battaglia è stata ricordata durante la Fiera di Signa, con una suggestiva serata commemorativa, arricchita da giochi di luce e fuochi d'artificio. Anche per questo, il Sindaco Giampiero Fossi può rivendicare con orgoglio: “Signa è donna: piuttosto morire che malvivere. Il Castello riuscì a resistere grazie alla forza delle sue donne che salirono sugli spalti al posto degli uomini già massacrati. Ma la nostra storia è poi continuata con l’attività della Paglia che ha visto la nascita del primo sciopero al femminile e poi, proprio a Signa, con la ricostituzione della congregazione dell’ordine delle suore Passioniste per dare piena dignità a ogni donna”. Oggi la lotta è ancora più determinante di fronte a quella guerra segnata dai continui femminicidi a ogni latitudine: non è un'emergenza come nella battaglia contro Castruccio, ma un'espressione di prevaricazione omicida su cui vigilare 365 giorni l'anno. Signa rivendica allora “il coraggio di splendere” con una serie di eventi (qui il programma), posti sotto il titolo di Solo perché donne, che saranno promossi nei prossimi giorni, in occasione della 'Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne', in ricordo del 25 novembre 1960, quando tre giovani sorelle dominicane, Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, vennero sequestrate, torturate e uccise su ordine del dittatore della Repubblica Dominicana Rafael Trujillo. Si stavano recando a trovare i mariti in carcere, prigionieri politici della dittatura di Trujillo, che le tre sorelle avevano subito e combattuto nel corso della loro vita. Le Nazioni Unite hanno istituito il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999. «È oramai chiaro che non si possa parlare di emergenza – sottolinea la Vice Sindaca Marinella Fossi – perché i femminicidi scandiscono purtroppo la nostra quotidianità. La lotta contro la violenza di genere necessita di un profondo cambiamento culturale che è responsabilità di tutti noi. Le leggi sono fondamentali, ma devono essere sostenute da un ambiente sociale che le abbracci e le rafforzi. Bisogna educare al riconoscimento dei segnali d'allarme dei comportamenti oppressivi, prima ancora della violenza fisica. Bisogna educare a una costruzione diversa dell'identità maschile. Il territorio di Signa è molto sensibile a questo tema come dimostrano le numerose iniziative che abbiamo sviluppato per proporre, con il ricorso all’arte e allo spettacolo, una maggiore consapevolezza sul tema, insegnando a donne e agli uomini a non sottovalutare i segnali di violenza, perché il femminicidio è sempre preceduto da minacce e violenze troppo spesso sottovalutate”. Alla presentazione degli eventi anche la dirigente dell’istituto comprensivo Francesca Bini e Matteo Mannelli, presidente dell’Associazione Pollicino. “I nostri ragazzi - ha detto Bini - saranno protagonisti di diversi eventi. Trattiamo questi temi da anni, anche da prima che arrivassero le indicazioni esplicite dal Ministero. All’interno dell’Istituto abbiamo una commissione delle relazioni per promuovere azioni e riflessioni che costituiscono da filo conduttore per tutto l’anno e che accompagnano tutte le attività didattiche per favorire l’integrazione e il contrasto a ogni forma di discriminazione, promuovendo la parità di tutti”. Il 25 novembre alla fiaccolata parteciperanno i ragazzi della scuola media. Poi nel corso dell’anno “continueremo ad affrontare tante attività di vario tipo, anche con il cineforum. Nei giorni scorsi abbiamo posizionato due panchine nell’oliveta della scuola Paoli, sono state colorate e dipinte di rosso dai nostri ragazzi mentre il 24 novembre, per tutto il giorno, saranno esposti i lavori dei ragazzi dell’Istituto comprensivo di Signa”. Soddisfatto Matteo Mannelli, presidente dell’associazione Pollicino: “Si tratta di un tema che anche la nostra associazione tocca con mano collaborando da tempo con la casa rifugio presente a Signa. Ma sono troppe le donne che, in silenzio, portano avanti questa sofferenza. Noi vogliamo esserci anche per tutte loro”.
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