
La locandina dello spettacolo di sabato 3 maggio
Firenze, 28 aprile 2025 – Il teatro come strumento potente per raccontare storie di resistenza, di lotta, di inclusione. A Firenze, due appuntamenti animeranno la primavera culturale con spettacoli che mettono al centro la complessità della storia e l’urgenza del presente. Si comincia sabato prossimo alle 21.30 al Circolo Teatro Il Progresso, dove andrà in scena “Viva Bresci (e morte al re)”, uno spettacolo che ripercorre il gesto estremo di Gaetano Bresci, l’anarchico pratese che nel 1900 assassinò il re Umberto I per vendicare le stragi commesse contro il popolo affamato e oppresso. Scritto e diretto da Federico Tassini, con in scena Cristiano Burgio, Filippo Frittelli, Riccardo Storai e Federico Tassini, accompagnati dalle musiche di Alice Chiari e Duccio Tebaldi, lo spettacolo non è solo la narrazione di un fatto storico: è il racconto di un uomo che, contro ogni potere costituito, decise di non arrendersi all'ingiustizia. Un'azione disperata, discussa e controversa, che però continua a parlare alla coscienza collettiva, soprattutto in un tempo in cui la lotta per i diritti e la dignità umana sembra ancora incompleta. Secondo appuntamento il 17 e il 18 maggio al Teatro Storico di Osteria Nuova, quando sarà la volta de “Il Mercante di Venezia – Senza rimedio”, adattamento contemporaneo dell’opera di Shakespeare firmato da Filippo Frittelli, che ne cura anche la regia. Accanto a lui in scena Riccardo Storai, Giorgia Stornanti, Federico Tassini ed Ettore Petrioli, in una produzione che usa il classico shakespeariano come prisma per riflettere sulle tensioni del nostro tempo. Lo spettacolo non si limita a raccontare l'eterna opposizione fra ebrei e cristiani: la rilegge attraverso la lente dei conflitti religiosi contemporanei, in particolare quelli che ancora oggi infiammano il Medio Oriente. In questa versione, il dramma dell'avidità, della vendetta e della discriminazione diventa un invito a superare i muri invisibili che ancora separano popoli e culture. Il tema dell’inclusione, qui, si intreccia con quello della parità di genere, incarnato dal personaggio di Porzia, simbolo ante litteram della lotta delle donne per l’affermazione personale e sociale. Come sottolinea lo stesso Frittelli, la scelta di rielaborare il “Mercante” nasce dall'urgenza di parlare dell’oggi senza appiattirlo in slogan: «Non volevo cedere ai luoghi comuni del teatro impegnato. Volevo raccontare la realtà contemporanea attraverso il rispetto dell’arte, partendo dalla forza intramontabile di Shakespeare». Non a caso, la tensione del dramma si arricchisce di contributi originali come la poesia di Alessandro Azzario e le musiche evocative dei Subsonica, creando un'atmosfera inedita e coinvolgente. Anche l'impegno civile attraversa questi due eventi: parte dell’incasso del “Mercante” sarà devoluto al Gruppo Elba, mentre chi vorrà potrà cenare a prezzo ridotto presso il ristorante del Teatro, trasformando così la serata in un'esperienza di comunità. Due spettacoli, due visioni, un'unica missione: abbattere i muri dell'indifferenza, sfidare gli stereotipi, costruire ponti tra epoche, generi, fedi e popoli.