
La locandina dell'evento
Firenze, 22 marzo 2025 - Questa sera alle 21 la Sala Conferenze Sibilla Aleramo della Biblioteca delle Oblate di Firenze ospiterà un evento dedicato a esplorare la complessità e l’importanza del ruolo delle donne nel campo della cura e della medicina. L’appuntamento si colloca all’interno di “IDENTITIES. Leggere il contemporaneo”, rassegna giunta all'VIII edizione e promossa dall’Associazione culturale La Nottola di Minerva, con il sostegno del Comune di Firenze e della Fondazione CR Firenze, in collaborazione con Tram di Firenze S.p.A. e all’interno del percorso “Si scrive marzo si legge donna”. Protagoniste della serata saranno due autrici che hanno raccontato, da prospettive differenti, l’eredità femminile in ambito medico. Da un lato Erika Maderna, autrice di "La memoria nelle mani. Storie, tradizioni e rituali delle levatrici" (Aboca), opera che risale alle radici dell’ostetricia per portare alla luce le storie dimenticate di coloro che per secoli hanno assistito altre donne durante il parto, praticando una medicina empirica trasmessa di generazione in generazione. Dall’altro, Emilia Zazza, con il suo romanzo "Trotula, medica rivoluzionaria" (Manni editori), che ripercorre la vicenda di Trotula de Ruggiero, figura eccezionale della Scuola medica salernitana del Medioevo, pioniera di un approccio che teneva in primo piano i bisogni specifici del corpo femminile. Durante la presentazione, moderata da Maria Cristina Carratù e Stefania Costa, le autrici metteranno a confronto i loro rispettivi studi: Maderna racconterà come, dall’antichità al Medioevo, le donne siano state le custodi di un sapere tramandato a voce, in cui ogni parola e ogni gesto diventavano un rituale di cura. Zazza, invece, mostrerà come l’ardore di una giovane appassionata di medicina potesse scardinare i pregiudizi dell’epoca, dimostrando che una donna non solo poteva eccellere in campo medico, ma poteva persino introdurre innovazioni destinate a cambiare la concezione di salute e benessere. In entrambe le opere emerge un filo conduttore: la volontà di rivalutare la centralità del femminile in ambito sanitario e sociale. Con il passare dei secoli, professioni interamente gestite dalle donne — come l’ostetricia — sono state progressivamente “colonizzate” dalla presenza maschile. Il risultato è un racconto storico spesso parziale, che non mette in evidenza il contributo fondamentale offerto dalle levatrici alla trasmissione di conoscenze mediche. Allo stesso modo, figure rivoluzionarie come Trotula e le mulieres salernitanae meritano di essere riscoperte per comprendere come la lotta per il riconoscimento e la parità di genere in medicina affondi le radici in epoche lontane. Le letture di brani tratti dai testi, a cura di Federica Miniati, offriranno uno spaccato diretto di queste vicende e spingeranno il pubblico a riflettere sulla rilevanza attuale delle tematiche affrontate. L’evento, a ingresso libero, non sarà solo un’occasione per conoscere le storie e gli studi proposti da Maderna e Zazza, ma anche un invito a riflettere su quanta parte di questo sapere sia andata perduta, e su quanto ancora ci sia da fare per riconoscere pienamente i meriti e le conquiste femminili nel campo della cura, della ricerca e della società tutta.