Firenze, 22 gennaio 2025 – Venerdì 24 gennaio alle ore 20 il primo appuntamento sinfonico del nuovo anno con il maestro Giulio Prandi sul podio della Sala Mehta alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio. In cartellone la “Sinfonia milanese n. 5/I in sol minore” di Niccolò Zingarelli e la “Messa in do minore K. 427 per soli, coro e orchestra” di Wolfgang Amadeus Mozart. Solisti nel corso dell’esecuzione della Messa in do minore il soprano Nikoletta Hertsak, da poco formatasi presso l’Accademia del Maggio; Giuseppina Bridelli, mezzosoprano, valente interprete del repertorio mozartiano e di ritorno in Teatro dopo La clemenza di Tito della primavera del 2019; il tenore Krystian Adam, che al Maggio ha debuttato nel novembre 2014 con la “Messa in si minore BWV 232” di J.S.Bach e il basso Alessandro Ravasio. Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini. La serata si apre con la “Sinfonia milanese n. 5/I in sol minore” di Niccolò Zingarelli: le Sinfonie milanesi di Zingarelli sono così chiamate in quanto recuperate dal musicologo Ray Longyear nel cosiddetto fondo Noseda di Milano e sono dodici in tutto anche se apparentemente pensate come due serie da sei sinfonie ciascuna. La “Sinfonia n. 5”, una delle due in tonalità minore, è scritta per il complesso orchestrale di due oboi, due corni, archi e continuo tipico dell’ambiente milanese. Segue la “Messa in do minore K. 427 per soli, coro e orchestra” di Wolfgang Amadeus Mozart, nota anche come “la grande messa” una delle più grandi e mirabili composizioni di musica sacra di ogni tempo e grandiosa quanto l’altro massimo capolavoro sacro mozartiano, il celebre Requiem in re minore K. 626 (entrambe rimaste incompiute). Mozart aveva iniziato a comporla per una sua autonoma decisione, uscendo dal sistema della committenza che regolava la produzione musicale dell'epoca; fu infatti concepita come un'offerta per il superamento delle difficoltà che si frapponevano al suo matrimonio e allo stesso tempo come dono per l’amata Constanze. In una lettera inviata al padre da Vienna nel gennaio 1783, il ventisettenne Wolfgang rivela di aver fatto "una promessa nel cuore" e che "la migliore prova di questa promessa è la partitura d'una Messa che ancora aspetta d'essere completata". Da questa stessa lettera si deduce che fin dall'inizio Mozart pensava di far eseguire la sua Messa a Salisburgo. Effettivamente la prima volta che si recò da Vienna a Salisburgo dopo il suo matrimonio portò con sé la partitura e continuò a lavorarci, ma il giorno previsto per l'esecuzione, alla fine dell’ottobre 1783, questa era ancora incompiuta e probabilmente venne integrata con pezzi di altre messe di Mozart. Sul podio il maestro Giulio Prandi, al suo debutto al Maggio: diplomato in direzione d’orchestra con Donato Renzetti, è stato allievo di Bruno Zanolini per la composizione e di Domenico Zingaro per la direzione corale al Conservatorio di Milano ed è inoltre docente di formazione corale al Conservatorio di Pavia. Ha fondato il Coro e l’Orchestra Ghislieri che dirige regolarmente in alcuni dei principali festival e sale europee e collabora con orchestre e fondazioni quali I Cameristi della Scala, la Filarmonica Arturo Toscanini, l’Orchestre Philharmonique du Luxembourg, la Fondazione Arena di Verona e il Teatro Carlo Felice di Genova. Le sue incisioni discografiche con il Coro e l’Orchestra Ghislieri per “Sony/Deutsche Harmonia mundi” e “Arcana/Outhere Music” hanno ottenuto numerosi riconoscimenti come l’ “International Classical Music Award” 2022 e il “Diapason découverte”. Tra i suoi successi si ricordano inoltre il debutto al Teatro alla Scala in un concerto con musiche di Pergolesi e Vinci con i Cameristi della Scala e il Coro Ghislieri; Les Incas du Pérou di Rameau alla Sagra Malatestiana di Rimini e la prima assoluta dell’opera De bello gallico di Nicola Campogrande al Teatro Pergolesi di Jesi.
Cosa FareMaggio Fiorentino, concerto sinfonico corale con la Messa in do minore di Mozart