CATERINA CECCUTI
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"Poesia e Salvezza": in mostra a Firenze la bellezza come risposta alla crisi culturale

Fino al 4 maggio al Chiostro Grande della SS. Annunziata l'esposizione firmata da Gessica La Pira, che intreccia arte, spiritualità e impegno sociale per educare alla speranza

Un momento dell'inaugurazione

Un momento dell'inaugurazione

Firenze, 28 aprile 2025 – Nel cuore della città, negli spazi del Chiostro Grande della Basilica della Santissima Annunziata, si è aperta la mostra personale di Gessica La Pira, artista toscana di origini siciliane, intitolata "Poesia e Salvezza". Visitabile fino al 4 maggio, l’esposizione si propone come un grido silenzioso contro la crisi culturale del nostro tempo, un invito a riscoprire la bellezza come bussola per ricostruire un'identità collettiva smarrita. Curata da Francesca Roberti con l’ideazione di Giovanna Ottavi e il patrocinio del Comune di Firenze e della Regione Toscana, la mostra si sviluppa attraverso opere in tecnica mista – carta, gesso, polvere di marmo di Carrara, terre naturali su tela – che parlano direttamente all’anima. Nei colori e nei materiali scelti da La Pira non esistono divisioni: cittadini e detenuti, fragilità ed errori, tutto si amalgama nella comune umanità. Gessica La Pira, inserita nel 2024 nell’Atlante dell’Arte Contemporanea edito da Giunti Editore con il patrocinio del Metropolitan Museum of Art di New York, definisce così il senso profondo della sua arte: «L’intento è quello di sensibilizzare il pubblico verso una visione dell’arte come necessità dello spirito e assunzione di responsabilità. Educare alla bellezza significa educare alla speranza. L’essere umano, insieme alla nostra identità e cultura, deve tornare a essere una bussola irrinunciabile per guidare il cammino di una società che non si arrende, ma coltiva uno sguardo critico sul divario tra mondo reale e digitale, accoglie ogni forma di diversità, tutela l’unicità di ogni individuo e si apre all’intera umanità. L’arte, in questo contesto, si fa simbolo di una dimensione sacrale legata al principio della vita e al femminile, richiamando valori profondi e universali che meritano di essere custoditi e trasmessi.» La mostra "Poesia e Salvezza" si distingue anche per la sua forte valenza sociale: il ricavato sarà devoluto al sostegno di progetti di reinserimento per detenuti ed ex detenuti degli istituti penitenziari di Sollicciano e Gozzini, attraverso l’impegno delle associazioni C.I.A.O. ODV e Centro Diurno Attavante ODV di Firenze. A sottolineare il valore inclusivo dell’iniziativa, Giovanna Ottavi spiega: «Collaboro con il Centro Diurno Attavante e l’Associazione C.I.A.O., che operano negli istituti penitenziari fiorentini, offrendo supporto a detenuti, ex detenuti e alle loro famiglie, in collaborazione con gli operatori trattamentali. È importante che chi visiterà la mostra superi paure e pregiudizi verso chi ha vissuto in carcere. Ogni detenuto ha una sua storia e, una volta scontata la pena, merita di essere trattato come una persona, con il diritto di reintegrarsi nella società.» L’organizzazione esprime un sentito ringraziamento a Padre Alessandro Greco per aver reso possibile l’ospitalità della mostra in uno dei luoghi più carichi di spiritualità della città. Con la sua poetica dominata dalla luce e dal bianco – simbolo di vita, femminilità e rinascita – Gessica La Pira firma un progetto che è allo stesso tempo testimonianza, denuncia e atto d'amore verso l’umanità intera.