GIULIO ARONICA
Cosa Fare

Progetto Chedar: l'Università di Firenze in difesa dei beni culturali

L'iniziativa coordinata dalla docente Grazia Tucci e finanziata dal MUR vuole realizzare un centro di ricerca e alta formazione specializzato nei settori della digitalizzazione, conservazione e ricostruzione dei beni culturali in Medio Oriente.

Rilevazione del GeCO Lab alla Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemmen

Rilevazione del GeCO Lab alla Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemmen

Firenze, 24 gennaio 2024 - Digitalizzazione, creatività, intelligenza artificiale. Affila le armi l'Università di Firenze in difesa del patrimonio culturale e artistico: il progetto CHEDAR - Cultural Heritage Digitization and Reconstruction - è il risultato del proficuo lavoro di squadra coordinato da Grazia Tucci, docente di Geomatica per la conservazione del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICEA), e finanziato con 2.360.000 euro dal Ministero dell'Università e della Ricerca nell'ambito di un bando concepito come eredità della partecipazione italiana all'Expo 2020 a Dubai. 

Su tre linee di intervento, orientate a sostenere istruzione e innovazione, la proposta dell'Unifi è arrivata al primo posto nella tipologia che prevede la realizzazione di un centro di ricerca e alta formazione dedicato allo studio, al trasferimento tecnologico e alla creazione di competenze specializzate nel settore della conservazione e ricostruzione dei beni culturali all'interno dell'area geografica estesa tra i paesi del Golfo, l'Africa settentrionale e il sud-est Asiatico. 

"L'obiettivo è creare un hub di riferimento per l'analisi del patrimonio artistico e la progettazione di mostre di arte contemporanea che si avvalgono di tecnologie avanzate per la produzione - spiega Grazia Tucci - Digitalizzazione 3D, diagnostica e riproduzione sono gli strumenti fondamentali per ampliare le forme di accesso ai beni culturali, esplorare nuovi scenari creativi e migliorare le tecniche di restauro e conservazione dei manufatti e degli edifici storici, offrendo soluzioni efficaci rispetto alla gestione e prevenzione dei rischi naturali e antropici". 

Riguardo l'alta formazione, CHEDAR prevede l'attivazione di un master, promosso dalle organizzazioni Icomos Italia e CIPA Heritage documentation ed inserito nell'offerta formativa di Unifi, che comprende lezioni online, esercitazioni e attività pratiche su casi specifici individuati in Medio Oriente, oltre a brevi laboratori in Italia e all'estero. Le iniziative del progetto coinvolgeranno sette unità di lavoro attraverso la sinergia tra il DICEA e i Dipartimenti di Ingegneria e Informazione (DINFO), di Chimica "Ugo Schiff" (DICUS), di Storia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS) e Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia  (FORLILPSI