Firenze, 3 dicembre 2024 - Una finestra caleidoscopica. Aperta sul fluire incessante di eventi e iniziative che da ventiquattro anni segnalano il movimento vitale verso il futuro di un'intera comunità: il River to River Florence Indian Festival diretto da Selvaggia Velo non è solo la più ricca panoramica nazionale sul meglio del cinema indiano, ma un'insieme di incontri, mostre, presentazioni e cooking show che raccontano la società indiana nella sua complessa transizione culturale ed economica, dalla tradizione alla modernità; non deve stupire quindi se l'edizione di quest'anno conta accanto al consueto sostegno di Fondazione Sistema Toscana e Comune di Firenze anche sul patrocinio dell'Ambasciata dell'India in Italia.
Ma passiamo ai numeri, perché la rassegna - in programma al Cinema La Compagnia dal 5 al 10 dicembre - presenta un programma di venti film, in anteprima nazionale ed europea, nove dei quali firmati da registe donne: ad inaugurare il red carpet del festival sarà l'acclamato regista Vijay Krishna Acharya, autore di alcuni dei più grandi incassi della storia del cinema indiano, e presente in sala per la prima italiana della sua nuova opera "The Great Indian Family", una comedy drama interpretata dal divo Vicky Kaushal.
Tra gli ospiti speciali, arriva per la prima volta in Italia la regista Kiran Rao, selezionata per rappresentare il suo paese nella corsa agli Oscar con "Lapaata Ladies", satira tagliente sulla cultura patriarcale, e gli attori Babil Khan, figlio dell'iconico divo Irrfan Khan e protagonista del thriller "Logout" di Amit Golani, e Vinay Pathak, che chiude in bellezza il cartellone con la commedia in giallo dal cast all stars "Everybody Loves Sohrab Handa", diretta dal maestro del cinema indipendente Rajat Kapoor. E' invece un viaggio nella distopia e nel genere scifi "Ennenum", il "Black Mirror indiano" della pluripremiata Shalini Ushadevi, anche lei presente sul red carpet.
Tra gli eventi collaterali, il tributo al mitico Raj Kapoor, il Charlie Chaplin della cultura hindi, celebrato in occasione del centenario dalla nascita con la proiezione del capolavoro "Awaara" - in concorso a Cannes nel 1953 - e il documentario narrato da Nadir Ahmed "Raj Kapoor's Loni Tunes". Spazio anche alla letteratura in collaborazione con Libreria Brac: una delle voci di punta della narrativa e poesia tamil, lo scrittore Perumal Murugan, presenterà la sua ultima fatica "Rogo" (Utopia Editore), un attacco durissimo al sistema delle caste che soffoca ancora la vita sociale, lavorativa ed economica dell'India. Come intimo e potente è il racconto del fotografo Alessio Maximilian Schroder dedicato alle comunità transgender e transessuali nei distretti urbani di Calcutta: l'esposizione, che corona il progetto avviato nel 2014, quando la Corte Suprema indiana riconobbe il terzo genere, è realizzata insieme a Fondazione Studio Marangoni e B.east Gallery.