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Santa Croce, restaurato il monumento a Vincenzo Peruzzi

A finanziare il recupero del monumento funebre dedicato al gonfaloniere – sindaco che fece costruire case per fronteggiare il caro-pigioni è stato l’Inner Wheel Club Firenze Medicea, da anni impegnato al fianco dell'Opera di Santa Croce per la tutela del patrimonio artistico conservato nella Basilica

Un momento della cerimonia di presentazione del monumento restaurato

Un momento della cerimonia di presentazione del monumento restaurato

Firenze, 26 giugno 2024 - L’Opera di Santa Croce e l’Inner Wheel Club Firenze Medicea uniscono le forze per rendere rende onore a Vicenzo Peruzzi (1789 - 1847) - gonfaloniere e sindaco ante litteram - con il restauro del monumento funebre di un personaggio di primo piano nelle vicende della Firenze preunitaria. L’intervento sul monumento, opera ottocentesca di Odoardo Fantacchiotti, è stato sostenuto da Inner Wheel Club Firenze Medicea e realizzato in stretta collaborazione con l’Opera di Santa Croce. A presentare l’opera tornata all’antico splendore è stata Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce, insieme alla vicepresidente innerina Clara Falchi. Hanno illustrato invece i particolari dell’intervento la conservatrice dell’Opera Eleonora Mazzocchi e la restauratrice, Paola Rosa, che ha condotto i lavori insieme ad Emanuela Peiretti. Presenti alla cerimonia di presentazione anche numerose socie del club fiorentino, orgogliose di aver portato a termine un nuovo service dedicato al restauro e alla conservazione del nostro prezioso patrimonio artistico.

Sono infatti numerose le attività di restauro promosse, fin dal 1998, in collaborazione con l’Opera di Santa Croce, per sostenerne la missione di tutela e salvaguardia. L’opera, in marmo bianco di Carrara, Bardiglio grigio e Portasanta toscana, è stata oggetto di un accurato intervento di pulitura che ha reso di nuovo leggibili le superfici e le cromie dei vari tipi di marmo. Peruzzi, padre di Ubaldino (altro storico sindaco) e zio di Bettino Ricasoli, fu attivo su tanti e diversi fronti: si impegnò per la realizzazione della ferrovia Leopolda, seguì il contratto per l’illuminazione a gaz dell’antica via dei Calzajoli, fece costruire case - oggi si direbbe a canone calmierato - per fronteggiare il caro-pigioni, si occupò di processi di innovazione in agricoltura, fu tra i fondatori della Cassa di Risparmio di Firenze e provveditore del Teatro della Pergola. Fu anche convinto sostenitore della Società per la diffusione del Mutuo insegnamento, un sistema didattico dove gli studenti migliori collaborano all’istruzione dei compagni, in qualche modo anticipatore dell’esperienza di don Milani e della Scuola di Barbiana.

Il monumento, che si trova nella cappella dei Peruzzi, caratterizzata dagli affreschi di Giotto, venne realizzato nel 1848 da Odoardo Fantacchiotti, studioso del Quattrocento toscano e abilissimo imitatore dello stile di Bernardo Rossellino, Mino da Fiesole e Donatello. L’opera è assolutamente coerente con i canoni rinascimentali: Il ritratto di Vincenzo Peruzzi, scolpito con toccante naturalezza, occupa il centro del monumento. Se non fosse per gli abiti di foggia ottocentesca e per le date sull’epigrafe solo un occhio esperto si accorgerebbe che non è quattrocentesco.