REDAZIONE FIRENZE

Sessanta opere del maestro Antonio Manzi in mostra a San Donato in Poggio

Fino al 16 settembre il “Vedutista dell'anima” apre il suo mondo con una personale che racconta la sua vita e la sua arte

Autoritratto di Antonio Manzi

Tavarnelle Val di Pesa (Firenze), 18 luglio 2018 – Si intitola “Manzi vedutista dell'anima” ed è la personale di Antonio Manzi, a cura di Angela Pierozzi, attraverso la quale la vita del poliedrico artista viene ripercorsa in tutte le sue tappe fondamentali, grazie a 60 opere, alcune delle quali inedite, in mostra negli spazi di Palazzo Malaspina, l'edificio rinascimentale che si erge nel cuore di San Donato in Poggio. E' qui che l’Unione comunale del Chianti Fiorentino ha voluto allestire questa operazione culturale di alto profilo, un evento espositivo che resterà aperto fino al 16 settembre. “Dietro ogni opera di Manzi - dichiarano isindaci David Baroncelli e Giacomo Trentanovi - c'è un vissuto, un ricordo, una memoria, un'emozione interiorizzata ed espressa attraverso l'arte, dietro l'artista c'è un uomo che non si nasconde, né soccombe all’angoscia ma la vince e domina la reclusione e il dolore, si rafforza nella sua essenza di uomo che sa vedere lontano, oltre se stesso”. Il carattere di unicità di questo evento è legato proprio all'ampiezza della retrospettiva che l'Unione dei Comuni di Barberino Val d'Elsa e Tavarnelle Val di Pesa dedica all'intero percorso umano e artistico di Antonio Manzi, che si compone di opere tese ad attraversare per la prima volta il suo cammino, dall'età di 12 anni ai giorni nostri. A dodici anni Manzi sogna infatti l’amore paterno che non ha. Una matita, nero su bianco, indaga i labirinti dello sguardo identificandolo nel ritratto del nonno, volto segnato dal tempo ma traboccante di intensità e saggezza. A 14 anni utilizza il tratto indelebile di migliaia di biro per liberare l’urlo di rabbia che gli scoppia dentro. E lo fa volare, lo dissolve nelle trame dei tessuti, delle tovaglie che usa come tele e distese infinite di creatività. A 20 anni è già un artista affermato e inizia a moltiplicare le forme di espressione e i materiali più diversi lavorando il marmo, il bronzo, la ceramica. Gli anni avanzano, le opere proliferano fino a 20mila pezzi di un’anima frammentata che si ricompone gradualmente. Una vita spesa per l’arte come omaggio alla libertà. E quello stesso percorso che gli aveva appannato l’infanzia, negando gioia, gioco, spensieratezza, movimento, gli restituisce tutto. Dal buio di un istituto pedagogico per bambini difficili, affetti da disequilibri psichici, alla gioia della Galleria degli Uffizi dove, a breve, sarà collocato un suo autoritratto commissionato e donato al prestigioso museo fiorentino. E’ così che Manzi, da artista vivente, dialogherà con Raffaello e Guttuso. Nel percorso artistico del maestro fiorentino c'è tutta la vita di un bambino prodigio che diventa presto uomo e un adolescente che si fa artista, poliedrico, sperimentatore, sensibile alle tecniche artigianali, attratto dai mille volti dell’arte. Un giovane consapevole, conscio delle proprie capacità manuali e artistiche che nel dolore di una gabbia ingiusta, di un tunnel obbligato poi rivelatosi un errore, trova la luce e la propaga nella dimensione umana. Manzi trae dal contatto con il disagio la sua più grande forza: la potenza evocativa dell'anima. A 65 anni giunge con lo spirito di un uomo che vede nell’anima i paesaggi più sconfinati, colti e affollati da sentimenti ed emozioni che descrivono la complessità umana. Arriva anche l'occasione di confrontarsi con un percorso di 50 anni di attività artistica, rappresentato attraverso il viaggio di una sessantina di opere, realizzate in dodici diverse tecniche. Sono i capolavori che danno corpo ad una delle più ampie e articolate mostre che descrivono i tanti Manzi che hanno abitato e abitano il cuore di un bambino diverso, oggi felice di essere un artista ‘normale, genuino, libero da vincoli di mercato’. La mostra, a ingresso libero, è a Palazzo Malaspina, via del Giglio 47 a San Donato in Poggio - Tavarnelle Val di Pesa. Info: 055 872338. Infopoint Tavarnelle 055 8077832. Ingresso libero. Orario di apertura mostra: ore 16:19, sabato 10-13 16-19, mercoledì chiuso. www.unionechiantifiorentino.it. Ilaria Biancalani