Firenze, 13 febbraio 2025 - "Meno estetica, più etica". Per ritrovare la sacralità della vita, il rispetto dei corpi e della natura. Cita il grande architetto Massimiliano Fuksas il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti per concludere la presentazione del ricco programma di mostre e progetti che coinvolgeranno tra primavera ed estate non solo gli spazi espositivi delle ex Leopoldine, ma anche Piazza della Signoria, il Museo di Palazzo Vecchio e Manifattura Tabacchi. Diffusione, contaminazione e coinvolgimento sono le parole chiave di un percorso che non dimentica il passato, ma fa un passo avanti verso l'inclusività, il cambiamento climatico e nuove forme di sostenibilità, con un occhio sensibile rivolto alle donne e alle nuove generazioni.
Non è un caso quindi se ad inaugurare la stagione siano proprio cinque giovani artiste - Chiara Baima Poma, Fatima Bianchi, Lucia Cantò, Parul B. Thacker e Tuli Mekondjo - diverse per provenienza, formazione e modalità espressive, ma accumunate da un'idea dell'arte come esercizio spirituale e ricerca di uno spazio individuale e collettivo dove sperimentare la fede, la ritualità, la trascendenza: "Messaggere", curata da Eva Francioli e Stefania Rispoli, ospita nelle sale al piano terra del Museo Novecento - storicamente destinate al nutrimento dell'anima e del corpo delle suore - l'inedito dialogo tra pratiche religiose molto distanti tra loro.
Una settimana dopo, venerdì 14 marzo si apre la più ampia retrospettiva che un'istituzione italiana ha dedicato al talento poliedrico e cosmopolita di Marion Baruch; nata a Timisoara, ma attiva tra Israele, Francia ed Italia, la monografica "Un passo avanti, tanti dietro" ricostruisce settant' anni segnati da continui cambiamenti di rotta, tra arti visive, design e moda: dai primi lavori alla fine degli anni Cinquanta al sodalizio con Gavina, dalle sculture performative alla nascita di Name Diffusion, fino alle opere partecipative e di scarti tessili post anni Duemila.
Contestualmente, inaugura anche la personale di Thomas J Price, celebre per le sue sculture figurative di grandi dimensioni; i suoi personaggi di fantasia sono il risultato di un approccio ibrido tra tecnologia digitale intuitiva e scultura antica, classica e neoclassica, e costringono lo spettatore a riflettere sulle ragioni profonde della creazione artistica e la sua relazione con l'ambiente: la mostra sarà allestita all'interno della collezione permanente del museo civico di Palazzo Vecchio, con due bronzi esposti all'aperto tra il cortile del Museo Novecento e Piazza della Signoria.
Il programma prosegue ad aprile con l'omaggio a settant'anni dalla nascita all'artista valdarnese Lorenzo Bonechi, celebrato con una selezione di opere pittoriche e scultoree provenienti dal suo archivio che esaltano le figure femminili all'interno di paesaggi edenici ed urbani. A giugno, ecco il progetto più ambizioso, "Rewild Museum", condiviso con l'attivista e land conservator americana Haley Mellin e la fondazione "Re:wild"; l'iniziativa, dedicata all'emergenza climatica e alla sostenibilità, si articola su tre livelli: le sale al piano terra del Museo Novecento ospitano la monografica con pitture e disegni realizzati durante le missioni nelle foreste di ogni angolo del mondo; al primo piano, una collettiva presenta opere che raccontano storie di attivismo ecologico legate all'arte e all'impegno per nuove relazioni con il mondo naturale; infine, la riqualificazione del chiostro, trasformato in un'oasi di rigenerazione che recupera la funzione storica del luogo, utilizzato nei secoli passati come giardino.