Firenze, 1 settembre 2016 - Una lunga storia che dura da 46 anni, quella che lega Greve in Chianti al “suo” vino, il Chianti Classico attraverso l’Expo, tre giorni che mettono in rassegna la produzione enologica del territorio. Per capire la kermesse che prende vita da giovedì 8 a domenica 11, abbiamo sentito il sindaco di Greve, Paolo Sottani.
Quali sono le aspettative sulla rassegna?
"I numeri della scorsa edizione sono i primi a confermare il grande successo della manifestazione. Nel 2015, in soli quattro giorni è stata presa d’assalto da circa 15mila enoturisti, riuscendo a centrare un obiettivo di vendita pari a oltre 8mila calici. Le aspettative per la quarantaseiesima edizione sono altrettanto importanti, considerata la massiccia partecipazione delle aziende agricole, la più elevata raggiunta nella lunga storia di Expo Chianti Classico".
Saranno tante le aziende presenti?
"Un albo d’oro, quello di quest’anno costituito da un centinaio di aziende partecipanti, 62 delle quali espositrici in piazza Matteotti, le altre sono rappresentate dal padiglione comune del Consorzio Vino Chianti Classico. Numerose le realtà vitivinicole che metteranno i propri vini nel padiglione Degustazioni e quelle presenti attraverso le quali i visitatori potranno assaggiare complessivamente oltre 200 vini".
Qual è il valore del vino per l’economia del Chianti?
"Pur con le loro differenze, i produttori del Chianti Classico riescono a fare massa critica nella competizione globale rendendo le terre del Gallo Nero aree leader nel mercato vinicolo internazionale".
Il vino è quindi, anche una leva di marketing per il territorio?
"Quella del Chianti è una partita che ogni giorno lancia nuove sfide. Ma la ricetta che certifica il futuro e nella quale il Comune continua a credere è quella miscela che unisce qualità elevatissima dei prodotti, investimenti mirati, marketing innovativo e vitalità imprenditoriale nel settore enologico".
Un territorio che prova a essere unito anche tra Comuni
"Avremo due occasioni importanti per confrontarci sull’importanza della rete degli otto comuni per promuovere, nel primo caso, la forza produttiva del territorio, la possibilità della candidatura del Chianti a Patrimonio Unesco e le prospettive legate al distretto rurale. Nella seconda parleremo della storia del vino che quest’anno festeggia 300 anni".
Come si presenterà il Chianti sul palcoscenico dell’Expo?
"La vetrina d’autore firmata Expo riflette l’immagine di un territorio sempre più unito e forte, che vuole guardare avanti con l‘idea di farsi interprete e portavoce delle esigenze e delle vocazioni di un’unica importante realtà vitivinicola, il Chianti Classico, cuore verde della quarta regione più visitata d’Italia".