
Ugo De Vita
Firenze, 9 aprile 2025 - La città di Firenze, nella sontuosa cornice della Sala d’Arme in Palazzo Vecchio, ospiterà sabato 12 aprile un grande evento di “impegno civile”. Nella città, che prima nel mondo, nel 1786 abolì la pena di morte. sarà proposta: “Un’altra storia”. Ugo De Vita, con il sostegno di Sara Funaro, da una idea discussa, già nel dicembre scorso con il consigliere Luca Milani, “racconterà” la strage di Ustica, ad oggi senza colpevoli. Il 27 giugno 1980, sappiamo che, nei cieli del basso Tirreno, vi fu una “guerra” e che un DC 9 Itavia fu abbattuto da un missile. Ottantuno le vittime, tra equipaggio e passeggeri. Ustica è storia di omissioni, depistaggi, silenzi, ma anche di magistrati che cercarono la verità come Rosario Priore, e di giornalisti che non lasciarono di porre domande. Primo a chiedere “verità” fu Andrea Purgatori. Il Maestro Ugo De Vita, considerato la più bella voce del nostro “teatro civile”, a cui, dopo due cittadinanze onorarie, Firenze nel 2024 ha conferito riconoscimento in Consiglio Comunale, il 12 aprile inaugura un “movimento di idee”, apartitico e aperto a tutte le forze democratiche: l’”Osservatorio nazionale per i Diritti civili del Teatro e delle Arti”. De Vita ha raccolto migliaia di adesioni di liberi cittadini e personalità illustri, da Leonardo Guarnotta, già componente del Pool Antimafia di Caponnetto, all’avvocato Nino Marazzita, parte civile del processo per la morte di Pier Paolo Pasolini, che per problemi di salute non potrà essere.
De Vita, perché un “Osservatorio sui Diritti civili e perchè questo racconto su Ustica, a distanza di quarantacinque anni dalla strage?
“L’Osservatorio vuole essere “tavolo di confronto”, al momento avrà un “foglio” mensile gratuito, distribuito in Musei, Gallerie, Librerie, Teatri italiani, regolarmente registrato al Tribunale di Roma, e proporrà a cittadini e associazioni una “finestra” sul presente. “Un’altra storia” è l’evento inaugurale, sorto con una prima mail e poi una seconda via via, fino all’incontro, al Museo della strage a Bologna, con Daria Bonfietti, persona di grande spessore umano e politico, con più legislature alla Camera e al senato, una “grande donna”. Mi ha guidato, con suggerimenti preziosi e visionando la stesura del testo. È Presidente della “Associazione Parenti vittime della strage di Ustica”. Conoscerla è stato un privilegio”.
Nella seconda parte del lavoro, torna al Paradiso dell’Alighieri e rende omaggio alle vittime di Ustica e ad Andrea Purgatori. Conosceva il giornalista che denunciò i misteri di Ustica?
“Ebbi fortuna di incontrare molti anni fa Andrea. Portavo in scena la storia di Rosario Livatino, mi contattò prima Nando Dalla Chiesa, poi Andrea che volle incontrarmi a Roma, parlandomi del suo progetto, mi chiedeva materiale, che avevo raccolto a Canicattì, dai genitori del giudice, mi accennava con franchezza che sarei stato fuori dal set. Provai rammarico. Parlammo al tavolino di un Caffè e invece io fui incantato dall’uomo, dalla adesione ai fatti e alle persone. Purgatori era un “fuoriclasse” assoluto, ti faceva passare “fantasia” di fare “approfondimento” su quanto avesse già raccontato. Scambiammo telefonate cordialissime e ci perdemmo come capita quando c’è stima ma ciascuno riprende la sua strada”.
Cosa pensa de “Il Muro di Gomma”?
“Una buona pellicola di Marco Risi, sapevo quanto fosse difficile ricordare le “storie nella storia” della strage, ma mi ripromettevo parlarne, già quando vidi il magnifico lavoro di Daniele Del Giudice e Marco Paolini. Ho cercato, dopo decenni, di fare un mio percorso. Oggi si ha certezza che nei cieli del Tirreno , un missile abbia abbattuto il DC9. Così sono venuti questi quattro mesi di ricerca, voglio ringraziare Massimiliano Cardini, anche per il lavoro di documentazione; è venuta lettura di libri importanti, su tutti, quello di Cora Ranci “Ustica- Una ricostruzione storica”, (La terza), tengo ricordarlo, ma sono almeno una dozzina quelli consultati, senza contare letture di articoli. Poi dispositivi delle sentenze a giudizio e stralci di “faldoni” processuali. Su Ustica non sappiamo quale sia la nazionalità degli aerei, che portarono l’attacco e quale il “ruolo” del Mig libico.” Una battaglia nei cieli italiani e un missile che abbatté un volo di linea” in tempo di pace…
Un fatto tragico ancora in cerca di verità
“Si, questo chiedono i parenti delle vittime. Sono quarant’anni che propongo “teatro civile”, mai su un atto criminale, tanto lontano nel tempo. Il fatto è che qui si intrecciano, caso, destino e un l’allucinante “war game”. Non si tratta di “proiettile vacante” ma di un missile. Una azione bellica scriteriata. Missile che sia stato francese o americano: indicare i responsabili, temo si faccia sempre più arduo. Voglio ringraziare coloro che hanno risposto alla mia iniziativa, ci sono stati contatti con la Dr.ssa Antonini di Rai-Diritti Umani e voglio ringraziare pubblicamente il Dr De Matteis di Rai Approfondimenti, che mi ha cercato per interessamento del Dr Paolo Corsini, so che anche reti e testate si sono rese disponibili all’appuntamento del 27 Giugno, confido ci saranno sviluppi positivi con il servizio pubblico sull’anniversario della strage.”. Di questi giorni è la proposta di archiviazione “Sì, altra “offesa” – spiega De Vita - per chi ha pianto i propri cari e per coloro che in questi quarantacinque anni se ne sono andati”.
De Vita, si continuerà a dividere tra teatro di poesia e teatro civile?
“Stimo molto il lavoro che sta facendo qui a Firenze, Stefano Massini, ma il mio è un lavoro diverso. Sono più portato alla poesia e al teatro di prosa. Ho cominciato con Fo e Rame ma i miei maestri sono stati Caproni, Pierro, Luzi. Dopo “Un’altra storia” su Ustica, porterò in scena un componimento in endecasillabi e settenari, dinnanzi ad un’opera di Donatello. In “Un’altra storia” la poesia si consegna al teatro civile attraverso le terzine del Paradiso di Dante, è il mio modo di rendere omaggio ad Andrea Purgatori e alle vittime della strage. Ho negli occhi la carcassa del DC9, che ora è a Bologna al “Museo della strage”…ho provato orrore. Colgo occasione per ringraziare Davide Rondoni, che stimo che per questo appuntamento mi ha inviato splendidi versi ". Hanno voluto non mancare l’appuntamento inviando testimonianze video e audio moltissimi della “società civile” o con messaggi via e-mail personalità quali: Rosa Maria Di Giorgi, già vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, già Ministro per i rapporti con il Parlamento, e poi Massimo Cacciari, Gianrico Carofiglio, che in una mail da ex magistrato, sostiene non poter entrare nella questione della richiesta al Gip di archiviazione, senza aver visionato le carte ma sottolinea il valore dell’iniziativa, e poi Jacopo Fo, Don Backy, Enrico Ruggeri che ha sottolineato il lavoro negli anni di De Vita rivolto a casi giudiziari controversi, e poi Antonello Venditti, Gabriella Genisi, autrice delle “indagini di Lolita Bosco su Rai Uno, David Grieco, la soprano Patrizia Cigna, l’attore Roberto Chevalier, voce di tanti divi del nostro cinema, e poi il mondo dello sport con Giancarlo Antognoni, e l’ex Campione europeo dei medi Emanuele Blandamura, fino Padre Bernardo Gianni della Basilica di San Miniato. Appuntamento con “Un’altra storia - Ugo De Vita racconta Ustica” a Palazzo Vecchio in Sala d’Arme, Sabato 12 aprile alle 17, sarà presente una troupe della Rai, ingressi gratuiti con prenotazione fino ad esaurimento posti entro il 10 aprile a [email protected].