
Vallombrosa, il convegno sulle foreste che curano
Firenze, 10 marzo - Le foreste come veri e propri luoghi di cura in grado, al tempo stesso, di rilanciare l’economia locale. Di questo e molto altro si discuterà sabato 15 marzo dalle ore 8:15 al convegno del progetto For.Sa, acronimo di “foreste e salute”, guidato dalla Foresta Modello delle Montagne Fiorentine e finanziato dal GAL Start attraverso il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana, che ha l’obiettivo di valorizzare i territori montani di Valdisieve e Valdarno fornendo luoghi idonei alle pratiche di “terapia forestale”. L’uso terapeutico della foresta è una nuova disciplina nata in Giappone oltre 40 anni fa e oggi in rapida espansione in tutto il mondo. In Italia viene studiata da alcuni anni, dall’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibe) insieme a importanti partner istituzionali quali il Crea (Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - Masaf), l’Istituto superiore di sanità, il Club Alpino Italiano (Cai) e numerose università. Il progetto FOR.SA ha lavorato nell'ultimo anno, insieme alle comunità locali, per realizzare dei percorsi nel territorio della Montagna fiorentina. Negli ultimi anni chi frequenta le foreste per passione, per lavoro, o per entrambi questi aspetti, non è potuto rimanere indifferente di fronte a nuovi termini entrati molto rapidamente nelle discussioni e nel dibattito: “Shinrin-yoku”, “Forest bathing”, “Bagni di foresta” e, appunto, “Terapia forestale”. Termini praticamente sconosciuti fino a pochi anni fa, che hanno portato con sé un modo differente di frequentare l’ambiente forestale: con finalità di benessere personale (bagno di foresta) o preventive e curative (terapia forestale). Il 15 marzo presso l'Abbazia di Vallombrosa Sala del Capitolo se ne discuterà con l’obiettivo di capire come foreste, comunità e salute umana possano rigenerarsi insieme. Esperti di rilevanza nazionale e ospiti internazionali condivideranno esperienze e prospettive attraverso tavole rotonde e interventi tematici, presentando i risultati raggiunti e le proposte operative per il futuro. L'iniziativa ha già registrato il tutto esaurito ma sarà possibile partecipare all'evento seguendo la diretta streaming sul canale https://www.youtube.com/@CompagniadelleForeste. Il convegno è organizzato nell’ambito del progetto For.Sa – Foreste e Salute, finanziato dal Regolamento (UE) 1305/2013 – Psr 2014/2020 Metodo Leader Bando Sottomisura 19.2, Azione specifica Leader “Progetti di Rigenerazione delle Comunità”. Coordinato dall’ Associazione Foresta Modello delle Montagne Fiorentine Ets, il progetto promuove e diffonde servizi innovativi legati alla pratica della Terapia Forestale (TF).
I benefici per la salute
Da anni la scienza sta studiando i benefici degli ambienti forestali per la salute, con risultati spesso sorprendenti come quelli pubblicati sulle riviste “International Journal of Environmental Research and Public Health” e “Forests”, coordinati dal Cnr-Ibe. In entrambi gli articoli si dimostra per la prima volta l’effetto specifico e significativo sulla salute generato da alcune sostanze emesse dalle piante in ambienti forestali rispetto a sintomi di ansia e di asma infantile. Queste sostanze sono i Cov - Composti Organici Volatili. Dichiara Federica Zabini, ricercatrice Cnr-Ibe e co-autrice degli studi citati: " I Cov sono particolari sostanze, chiamate metaboliti secondari, che vengono prodotti dalle piante e che espletano diversi ruoli nel ciclo di vita delle stesse, in particolare hanno funzioni protettive. La cosa interessante è che tali sostanze incidono anche sull’organismo umano, che si è evoluto a stretto contatto con gli ambienti forestali. In pratica, inalando queste sostanze, il nostro organismo ha “imparato”, nel tempo, a trarne dei benefici”. “Queste molecole organiche, molto leggere, hanno tutte la stessa formula chimica bruta, ma diverse conformazioni geometriche; ad ogni conformazione geometrica può corrispondere una particolare funzionalità specifica per la salute umana”, sottolinea ancora Zabini. “I nostri lavori hanno dimostrato benefici diretti dell’inalazione dei monoterpeni in seguito a esposizioni di appena 3 ore (ansia) o di due settimane (asma)” La sperimentazione condotta per il progetto FOR.SA ha prodotto risultati originali e di grande rilievo. Durante ogni sessione sperimentale, parallelamente alla raccolta di dati e misurazioni ambientali (composizione biochimica dell’atmosfera, dati meteorologici, ecc.), i partecipanti sono stati guidati lungo percorsi, individuati secondo precisi protocolli, e sollecitati a connettersi con l’ambiente, sotto la guida di psicologi o psicoterapeuti, attraverso i quattro sensi: vista, udito, tatto e olfatto. “Le sessioni sperimentali di terapia forestale hanno evidenziato una significativa riduzione dell'ansia nei partecipanti, soprattutto nei percorsi più agevoli, che non richiedevano un particolare impegno fisico. Inoltre, la conduzione da parte della psicologa si è rivelata più efficace rispetto all’uso di cartelli indicatori”, dichiara Francesco Meneguzzo, ricercatore CNR-IBE. “Grazie alle misurazioni ambientali, sono state rilevate alte concentrazioni di monoterpeni e bassi livelli di inquinanti nell’atmosfera, confermando il valore ambientale delle montagne fiorentine e del Parco nazionale delle montagne casentinesi per la salute umana”. La terapia forestale è stata, recentemente e per la prima volta, inclusa nel Programma delle medicine complementari del Servizio Sanitario Regionale della Toscana, primo caso in Italia. La terapia forestale come valore socioeconomico. Terapia forestale significa anche economia, nonostante non venga naturale proporre questa associazione di termini. La salute è a tutti gli effetti un tema socio-economico, che coinvolge direttamente il benessere delle persone e i bilanci delle amministrazioni pubbliche. Ma ogni pratica di terapia forestale si innesta anche su un territorio, spesso rurale e montano, quindi spesso finanziariamente marginale, generando possibili interazioni di natura economica: richiesta di servizi di ospitalità ma anche nuove opportunità di lavoro in termini di predisposizione e manutenzione dei percorsi, organizzazione di sessioni di terapia con esperti e ricercatori.