Firenze, 10 maggio 2024 – Usare l'arte come strumento di riflessione sui linguaggi dei segni e sull'utilizzo delle parole, delle luci e anche delle ombre. Contrapporre il 'sacro' e il 'profano' accostando tecniche artistiche classiche con un approccio di ricerca moderno basato sulla sperimentazione.
E' con questo approccio che la Galleria d'arte La Fonderia è pronta a inaugurare 'di Tracce e di Luce', una mostra-dialogo tra l'artista Riccardo Guarneri, Filippo Cigni e Alfredo Rapetti Mogol (figlio del noto paroliere). L'esposizione si concentra sul dialogo tra questi tre artisti appartenenti a tre generazioni differenti ed esponenti di filoni diversi. Le loro opere si intrecceranno assumendo un significato completo solo se relazionate alle altre esposte. Una mostra che si basa quindi su un rapporto tra anime diverse, a tratti distanti.
Ad esempio Guarnieri, pittore di primissimo livello internazionale che ha alle spalle presenze alla Biennale di Venezia e opere inserite nella collezione permanente del Centre Pompidou di Parigi, pone l'accento sulle tonalità velate, dove le forme e i colori attraversano la luce e i supporti. Le opere di Cigni, invece, vanno ad esplorare l’essenza ed il significato della materia con cui lavora per scoprirne l’origine e farne una protagonista delle proprie composizioni. L'artista la trasforma per comunicare e invitare alla riflessione. Lo scopo è infatti arrivare alla sua radice, cambiandone la consistenza, la forma, e usarla per catturare le idee. E come detto non è solo una mostra, ma un vero e proprio 'dialogo' .
Le opere di di Guarneri infatti si interfacceranno con Cigni sul tema della luce e con Rapetti Mogol sul tema della traccia. Il loro legame espositivo è incentrato su una sospensione, costituita da una pittura rarefatta ed evanescente per uno e da spazi silenziosi per l’altro. Le opere partecipano ad un gioco inverso nella scoperta della luce, le une creando un equilibrio fatto di velature che emergono, le altre affondando nell’immagine dalla materia attraverso le vie del Simbolo. Rapetti Mogol pone l’importanza sulla traccia e sulla parola. Il segno grafico e la scrittura collegano Guarneri e Rapetti Mogol nella ricerca di equilibri formali: il linguaggio lirico–descrittivo presente nelle opere in mostra di Guarneri dialoga con la volontà di de–significare la parola di Rapetti Mogol, dove le grafie si caricano di una valenza prettamente umana e sono poste come tramite per rimanere incise nella memoria collettiva.
"Sono onorato di affiancare due artisti di questo livello, internazionali, entrambi con alle spalle le Biennali di Venezia - ha detto Cigni -. Sono grato anche alla Galleria d'arte La Fonderia per l'opportunità. Ricordo, ad esempio, che la prima volta che vidi Riccardo Guarneri dal vivo fu qualche anno fa alla sua personale del Museo Novecento di Firenze e ne rimasi impressionato" La galleria d'arte La Fonderia, sempre propensa nel cercare e rappresentare giovani artisti di rilievo si pone l'obiettivo di invitare lo spettatore a riflettere sulla natura della traccia e della luce, e su come esse accompagnino da migliaia di anni il percorso di ricerca di ogni artista. La mostra, durante l'inaugurazione prevista per sabato 11 maggio, sarà presentata dalla storica dell'arte Giada Gasparotti.