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Nardella: "Non usiamo la Liberazione di Firenze per fini elettorali"

Il sindaco è intervenuto alle celebrazioni in ricordo dell'11 agosto 1944 quando la città si liberò del nazifascismo. L'annuncio: "Il Comune acquisirà cimeli e documenti di Radio Cora"

Un momento delle celebrazioni per l'11 agosto, la LIberazione di Firenze (New Press Photo)

Un momento delle celebrazioni per l'11 agosto, la LIberazione di Firenze (New Press Photo)

Firenze, 9 agosto 2019 - «Non usiamo l'11 agosto per fare campagna elettorale. Lo ricordiamo semplicemente perché vogliamo avere un'identità e delle radici». Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella a margine delle celebrazioni del 75esimo anniversario della Liberazione di Firenze dell'11 agosto 1944 quando la città insorse contro l'occupazione nazifascista.

«Firenze - spiega Nardella - è stata e continuerà ad essere una città per la libertà, per i diritti umani, qui è stata cancellata per la prima volta nella storia dell'umanità la pena di morte, è una città che si è liberata dai nazifascisti. Questa è la storia, il resto lo lasciamo alla bieca propaganda politica, che però non appartiene agli italiani. Oggi _ha aggiunto_  tante persone, tanti politici si riempiono la bocca della parola di libertà. Ma c'è chi è disposto a dare la propria vita per dare la libertà agli altri, alla propria comunità, ai propri concittadini? Allora ci vuole rispetto per chi è morto per la libertà delle nostre città come è successo per Firenze. Questo rispetto spesso non c'è, ma soprattutto si vuole cancellare la memoria di questo Paese, questo non è accettabile». Nardella ha sottolineatyo che «i valori non sono negoziabili, ma soprattutto non sono una bandiera politica per attaccare un avversario. Sono scritti nella Costituzione, che è stata scritta da tutte le forze democratiche, è stata scritta per l'Italia, da chi ha dato la vita. Oggi ricordiamo questo».

Nel suo intervento, Nardella ha anche annunciato che cimeli e documenti di Radio Cora, la radio clandestina che fu attiva nella Liberazione di Firenze nell'estate 1944, verranno conservati e valorizzati nell'archivio del Comune di Firenze che accetta formalmente la donazione da parte di Federico Calcini, figlio di Giuliano Calcini, medaglia d'argento della Resistenza e comandante partigiano 'Nelson' nella brigata Giustizia e Libertà. «Nel giugno del 1944 _ha detto Nardella_ una retata provocò la morte e l'arresto di alcuni membri di Radio Cora, che trasmetteva informazioni agli Alleati - ha ricordato Nardella -, allora Giuliano Calcini riuscì con una piccola radio ricetrasmittente a continuare l'attività di trasmissioni clandestine. Quella radio e documenti originali olografi sono stati donati dal figlio Federico all'amministrazione comunale di Firenze e saranno conservati e valorizzati nell'archivio comunale di via dell'Oriuolo. Oggi con delibera comunale la giunta accetta formalmente questa donazione».