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Firenze celebra il 25 aprile, Nardella: "La libertà viene prima di ogni cosa"

"Una celebrazione che ci fa guardare all'Italia e all'Europa, e all'Ucraina, perché non si combatte per la libertà una volta sola, si continua a combattere per essa", ha detto il sindaco

Firenze, celebrazioni per il 25 Aprile. Il sindaco Nardella (New Press Photo)

Firenze, 25 aprile 2022 - Firenze celebra il 25 Aprile, la Festa della liberazione dal nazifascismo. E lo fa ricordando, con varie cerimonie e iniziative in tutti i quartieri, il sacrificio di chi nella seconda guerra mondiale sacrificò la propria vita in nome della libertà.

"L'Italia si liberò dall'occupazione nazifascista grazie al sacrificio di vite umane, di tanti partigiani, degli Alleati che ci hanno aiutato, ha vissuto la Shoah, ha vissuto i campi di lavoro, i campi di concentramento, le deportazioni, le fosse comuni. Parole che pensavamo di lasciare nei libri di storia e che invece stiamo riascoltando in televisione e sui giornali e sono legate alla guerra in Ucraina. Il 25 aprile di oggi è una celebrazione che ci fa guardare all'Italia e all'Europa, e all'Ucraina, perché non si combatte per la libertà una volta sola, si continua a combattere per essa. Siamo solidali con il popolo ucraino che combatte per la democrazia e la libertà della loro Patria così come in Italia combattemmo contro l'occupazione nazifascista". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, durante le celebrazioni che si sono svolte a Firenze per il 25 Aprile, Festa della Liberazione. Per i rischi del maltempo si è tenuta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio la cerimonia ufficiale per il 77/o anniversario della Liberazione nazionale. Sono intervenuti, riferisce Palazzo Vecchio in una nota, il prefetto Valerio Valenti, la presidente dell'Anpi Firenze Vania Bagni e Sergio Cofferati. Presenti anche il gonfalone della Regione Toscana, quelli del Comune di Firenze, della Comunità Ebraica, di Anpi, Aned, Anei.

"La libertà - ha esortato Nardella - viene prima di ogni cosa, viene prima della cultura, della politica, della società. Se non c'è libertà, non puoi fare niente. Questo 25 aprile è particolare, è diverso da tutti gli altri - ha anche evidenziato -, innanzitutto perché lo celebriamo in presenza senza le restrizioni Covid ma poi è un 25 aprile che cade nel mezzo di una guerra che abbiamo nella nostra Europa, in Ucraina, mai come oggi ci rendiamo conto di cosa significhi combattere per la libertà".

"È importante che da parte dell'Anpi ci sia la sottolineatura che non vi è mai stato alcun tentativo di stabilire un'equidistanza tra un popolo occupato e aggredito e un governo straniero che attacca, noi esprimiamo la solidarietà all'Ucraina così come saremo sempre impegnati ad aiutare tutti coloro che combattono per la libertà del loro Paese". Ha evidenziato Nardella.

"Il nostro Paese porta la responsabilità delle persecuzioni, delle leggi razziali, e questo non dobbiamo dimenticarlo ma con fierezza dobbiamo ricordare il sacrificio di tante donne e uomini che anteposero la propria vita e la propria libertà a quella di tutti. - ha proseguito il sindaco - La Festa della Liberazione è proprio un impegno costante alla memoria. Ci impone anche quest'anno, non solo di ricordare che qui appena 77 anni fa non vi era libertà, ma che proprio in questo momento a poche centinaia di chilometri da qui, quei valori di libertà, democrazia e quei diritti fondamentali che noi oggi in questa Piazza festeggiamo, sono stati purtroppo sospesi. Ciò che sta succedendo in Ucraina ci deve far riflettere senza facili parallelismi, su cosa voglia dire ancora oggi combattere per la libertà del proprio popolo, seppure completamente diversi siano contesto storico e estensione del conflitto. Faccio mie le riflessioni di questi giorni della senatrice Liliana Segre: non ci può essere equidistanza tra un popolo, quello ucraino, invaso e che combatte per la propria libertà e autodeterminazione e, dall'altro lato, un governo che in maniera ingiustificabile lo ha aggredito".

"In queste settimane - aggiunge Nardella - ho avuto l'opportunità di entrare in contatto con diversi sindaci ucraini, come il sindaco di Kiev città gemellata con Firenze, Vitalij Klyčko, che proprio lo scorso anno accogliemmo a Palazzo Vecchio. Abbiamo ascoltato le sue parole anche di recente in collegamento con il Consiglio Comunale, un intervento commovente e forte che ci ha permesso una volta di più di comprendere le atrocità e le sofferenze causate dalla guerra. Da Firenze, città della pace e della solidarietà, l'impegno a tramandare i valori della libertà, della democrazia, oggi e ogni giorno".

A Firenze le celebrazioni in città, medaglia d'oro della Resistenza, sono iniziate alle 8 con la deposizione di corone di alloro in luoghi simbolo della Liberazione e alle 8.45 al cimitero di Trespiano con la cerimonia con deposizione di una corona di alloro alla tomba dei Fratelli Rosselli alla presenza dell'assessore alla Cultura della memoria Alessandro Martini, del presidente del consiglio comunale Luca Milani e Sandra Bonsanti in rappresentanza di Anpi.

Alle 10 in piazza dell'Unità Italiana, come da tradizione, due agenti della Polizia municipale in alta uniforme hanno deposto una corona di alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre alla presenza del sindaco Dario Nardella, del prefetto Valerio Valenti, del presidente del Consiglio comunale Luca Milani, della presidente Anpi Firenze Vania Bagni, di una delegazione delle forze armate, di Aned, associazione nazionale ex deportati, Anei, associazione nazionale internati nei lager, dei rappresentanti delle comunità religiose, delle associazioni combattentistiche. A seguire il corteo con le autorità si è diretto a Palazzo Vecchio, raggiungendo il Salone dei Cinquecento da dove ha avuto luogo la celebrazione, causa maltempo.